DOMANDA
Gent.issimo Dott.re a settembre 2012 mi è stata diagnosticata dopo tutta una serie di esami di screening compreso midollo osseo una piastrinopenia primitiva purtroppo per me refrattaria a terapia steroidea,nel mese di marzo essendo sprofondate a 6000 ho fatto terapia di 5 giorni con immunoglobuline e già al quarto giorno di terapia mi sono ritrovata 180000 piastrine purtroppo la risposta positiva è durata davvero molto poco nel giro di una settimana erano di nuovo sprofondate a 8000,ora sono 4 mesi che sono in terapia con N-PLATE e la risposta non è nè soddisfacente né duratura non si riesce ad ottenere una stabilizzazione del numero attualmente sono ad una concentrazione di 7 nanogrammi di N-PLATE per chilo per un numero di piastrine che oscillano tra le 12000 e max le 33000 Visti questi risultati l’ematologo che mi segue ha cominciato a prospettarmi l’ipotesi di una splenectomia ,vorrei gentilmente un suo parere in merito se è proprio necessario ed eventuali conseguenze.Grazie
RISPOSTA
Buona sera. Sono d’accordo con il suo ematologo. La splenectomia ha sempre rappresentato una delle opzioni di prima scelta nei pazienti con trombocitopenia primitiva refrattari alla terapia steroidea. I farmaci stimolatori della trombocitopoiesi come il romiplostin o eltrombopag, di recente introduzione, vengono generalmente utilizzati prima della splenectomia, ma laddove non siano efficaci è giusto considerare la splenectomia. L’intervento di splenectomia si associa a qualche rischio di complicazioni trombotico-emorragiche perioperatorie, ma se è eseguito da mani esperte tali rischi sono certamente limitati. L’intervento, dove possibile, dovrebbe essere preceduto dalla vaccinazione contro lo pneumococco, hemophilus influenzae e meningococco.