PIASTRINOPENIA PRIMITIVA

    Pubblicato il: 27 Luglio 2013 Aggiornato il: 27 Luglio 2013

    DOMANDA

    Gent.issimo Dott.re a settembre 2012 mi è stata diagnosticata dopo tutta una serie di esami di screening compreso midollo osseo una piastrinopenia primitiva purtroppo per me refrattaria a terapia steroidea,nel mese di marzo essendo sprofondate a 6000 ho fatto terapia di 5 giorni con immunoglobuline e già al quarto giorno di terapia mi sono ritrovata 180000 piastrine purtroppo la risposta positiva è durata davvero molto poco nel giro di una settimana erano di nuovo sprofondate a 8000,ora sono 4 mesi che sono in terapia con N-PLATE e la risposta non è nè soddisfacente né duratura non si riesce ad ottenere una stabilizzazione del numero attualmente sono ad una concentrazione di 7 nanogrammi di N-PLATE per chilo per un numero di piastrine che oscillano tra le 12000 e max le 33000 Visti questi risultati l’ematologo che mi segue ha cominciato a prospettarmi l’ipotesi di una splenectomia ,vorrei gentilmente un suo parere in merito se è proprio necessario ed eventuali conseguenze.Grazie

    RISPOSTA

    Buona sera. Sono d’accordo con il suo ematologo. La splenectomia ha sempre rappresentato una delle opzioni di prima scelta nei pazienti con trombocitopenia primitiva refrattari alla terapia steroidea. I farmaci stimolatori della trombocitopoiesi come il romiplostin o eltrombopag, di recente introduzione, vengono generalmente utilizzati prima della splenectomia, ma laddove non siano efficaci è giusto considerare la splenectomia. L’intervento di splenectomia si associa a qualche rischio di complicazioni trombotico-emorragiche perioperatorie, ma se è eseguito da mani esperte tali rischi sono certamente limitati. L’intervento, dove possibile, dovrebbe essere preceduto dalla vaccinazione contro lo pneumococco, hemophilus influenzae e meningococco.

    Francesco Onida

    Francesco Onida

    Professore Associato in malattie del sangue nel Dipartimento di Oncologia e Emato- Oncologia dell’Università Statale di Milano, lavora presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, dove è responsabile del Centro Trapianti di Midollo Osseo. Laureatosi in medicina e chirurgia nel 1995, si è poi specializzato in Ematologia nel 1999. Rientrato in Italia […]
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