Posso convivere coi calcoli renali?

    Pubblicato il: 3 Marzo 2012 Aggiornato il: 3 Marzo 2012

    DOMANDA

    Buongiorno, ho 60 anni, da una ecografia all’addome, si sono evidenziati due calcoli con diametri di mm.11 circa l’uno, al CALICE TERZO INFERIORE del rene sinistro.
    Visto che per il momento non mi danno alcun disturbo, vorrei un Suo parere se è il caso per il momento di non fare niente, oppure se opportuno fare un trattamento di litotrissia extracorporea ESWL per eliminarli, onde evitare eventuali problemi che potrebbero verificarsi.
    La ringrazio per la Sua cortese risposta.

    RISPOSTA

    Due calcoli di 11 mm di diametro rappresentano un volume di circa 1.5 ml. Tenendo conto che un calcolo rappresenta un nucleo di precipitazione dei soluti (l’urina è una soluzione composta da acqua, il solvente, ed i soluti, i prodotti che il rene elimina dall’organismo), nella fattispecie calcio, fosforo, assalto, acido urico, che salificando e cristallizzando si aggiungono al nucleo esistente ad ingrandire il calcolo. Quindi verosimilmente nel tempo i due calcoli di 11 mm andranno ad accrescersi.
    Occorre innanzitutto capire se i due calcoli sono di acido urico o di qualche sale di calcio. Per risolvere il quesito basta fare una lastra dell’addome senza mezzo di contrasto; i calcoli di acido urico non si vedono quelli di sali di calcio sì. Poi occorre fare un esame delle urine con sedimento per valutare il pH urinario, il peso specifico ed i cristalli presenti nel sedimento.
    Se alla fine di queste due indagini i calcoli risultano di acido urico si possono trattare con una terapia litiga (sciogliere) orale. Se viceversa sono di calcio, prima o poi devono essere trattati ed eliminati anche se asintomatici perché possono crescere, ostruire il calice, complicarsi. Il trattamento dei calcoli del calice inferiore con ESWL rappresenta un problema nell’espulsione dei frammenti, in quanto il calice inferiore si svuota con difficoltà dei residui solidi (calcoli) in esso contenuti. Pertanto se ciò non dovesse avvenire si dovrà intervenire con un’intervento in percutanea. Questo consiste nel creare un tramite di circa 1 cm di diametro tra cute e cavità renali attraverso il quale si entra nel calice e si asportano i frammenti.