DOMANDA
Egr.Dott., a seguito della mail “sangue dall’espettorato” volevo precisare che il paziente ha 64anni, le condizioni cardiocircolatorie sn buone (da esami fatti), così anche quelle generali. Premesso quindi la fattibiltà dell’intervento (esportazione di quella porzione di polmone interessata), vorrei chiederLe:
1) il sangue dall’espettorato è/può essere un sintomo del tumore al polmone? (i medici nn si sn sbilanciati al riguardo, alcuni asserendo che derivi da infiammazione del tratto esofageo, escludendo la connessione sangue dall’espett./tumore polmone);
2) é più efficace/da preferire la terapia farmacologica o la chirurgia?
3) come sarà il recupero post-operatorio e come inciderà l’intervento sullo stile di vita del paziente (es.respirare,fare leggera attività fisica)?
4) premessa la natura maligna del tumore e intervento riuscito/stile di vita sano, che percentuale può esserci di recidiva e in base a cosa si determina?
Nel ringraziarLa, desidero porgerLe i saluti più distinti.
RISPOSTA
Gent. Sig.,
il quadro clinico è probante per un ca del polmone ed il sangue dovrebbe venire quasi esclusivamente da quella sede.
Non esiste nessuna terapia farmacologica valida stante questa situazione: solo la chirurgia è terapeutica.
In un paziente sottoposto a resezione polmonare, in funzione dell’età e della situazione respiratoria pregressa, il decorso post-operatorio è usualmente buono ed il paziente può svolgere le attività pregresse.
Di più non posso dirle.
Cordiali saluti.
Prof. Giancarlo Roviaro