Precauzioni per coronavirus in famiglia

    Pubblicato il: 31 Marzo 2020 Aggiornato il: 31 Marzo 2020

    DOMANDA

    Buonasera dottore,
    sono padre di due bambine e lavoro in un supermercato.
    In tempi di emergenza come quelli attuali di coronavirus, noi dipendenti utilizziamo mascherine e guanti, cercando di rispettare il metro di distanza e cercando di limitare l’accesso a 5/6 clienti per volta.
    Il dubbio mio è quello se veramente le sole precauzioni a disposizione che adottiamo sono sufficienti, e soprattutto se, quando ritorno a casa posso trasportare qualcosa in famiglia, soprattutto alle mie figlie di 7 e 12 anni.
    Le chiedo se devo pere forza star loro lontano, evitare carezze abbracci, considerando il tempo passato al supermercato.
    In attesa di una sua gentile risposta, Le porgo i migliori saluti.
    m.b.

    RISPOSTA

    Gentile Signore.

    La prima cosa da sottolineare è che bambini sono molto meno vulnerabili alle infezioni da Coronavirus rispetto agli adulti. Sono stati descritti casi di bambini con tampone positivo, ma sempre caratterizzati da una sintomatologia molto lieve, tipo influenza, mai con problemi più gravi come la polmonite dell’adulto.

    Tutte queste informazioni rassicuranti non escludono che sia necessario anche per i bambini adottare tutte le misure preventive raccomandate. Anche perché, forse proprio per questa sintomatologia lieve, i bambini potrebbero giocare un ruolo importante nella diffusione del virus, soprattutto verso i nonni che sono i soggetti più fragili.

    Per quanto riguarda Lei, Il consiglio è quindi quello di seguire scrupolosamente tutte le norme igieniche una volta tornato a casa, con lavaggio accurato e prolungato delle mani ed evitando che le figlie giochino con il suo cellulare, l’uso promiscuo di bicchieri, e il più possibile baci e abbracci.

    Cordiali saluti

    Corrado Moretti

    Corrado Moretti

    Corrado Moretti

    Primario dell’area dell’emergenza pediatrica al Policlinico Umberto I di Roma (pronto soccorso e terapia intensiva). Laureato in medicina all’Università La Sapienza di Roma, si è specializzato in pediatria, neonatologia, anestesia e rianimazione. All’Umberto I ha lavorato in terapia intensiva neonatale ed è stato anestesista nella chirurgia pediatrica. Ha progettato un respiratore automatico per neonati che […]
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