Presenza di staphilococco aureus in moncone catetere femorale

    DOMANDA

    Gentile dott. Miragliotta
    sono venuta a conoscenza dopo esattamente un anno dallo stacco di un catetere femorale di mia figlia minore x plasmaferesi eterologa, della presenza sul moncone analizzato dello staphilococco aureus. So anche che lei ha trattato spesso questo argomento ma mi è sopravvenuto il panico. Dopo tutto questo tempo devo temere x la salute di mia figlia già molto provata da una mielite proprio l’anno scorso? Cosa mi consiglia di fare adesso?Ringraziandola le auguro buon lavoro

    RISPOSTA

    Gentile signora, Staphylococcus aureus , soprattutto in chi come presuppongo la sua figliola ha frequentato per motivi di salute ambienti ospedalieri, è un microrganismo che può colonizzare la cute e quindi infettare un catetere vascolare. La sua pericolosità è legata soprattutto alla possibilità di una multi-resistenza agli antibiotici (Staphylococcus aureus meticillino-resistente: MRSA) che è però in genere limitata ai soggetti a rischio. Non è il suo caso dato il lungo periodo di tempo intercorso dallo stacco. Le suggerisco di far curare l’igiene della cute e di far eseguire – per ulteriore tranquillità – un tampone cutaneo soprattutto a livello delle pliche (inguinali, ascellari, etc.). Cordiali saluti.

    Giuseppe Miragliotta

    Giuseppe Miragliotta

    ESPERTO IN TERAPIE ANTIBIOTICHE. Esperto di infezioni e terapia antiinfettiva. Professore ordinario f.r. di Microbiologia dell’Università di Bari. Specialista in Microbiologia, Ematologia, Farmacologia. Consigliere Nazionale della Associazione Microbiologi Clinici Italiani.
    Invia una domanda