Pressione e miopia

    Pubblicato il: 19 Agosto 2013 Aggiornato il: 19 Agosto 2013

    DOMANDA

    Egregio Professore, ho 45 anni e ho un’elevata miopia ad entrambi gli occhi-(-13/-14) che correggo con lenti a contatto; dall’ultima visita oculistica è risultata una pressione di 21; l’oculista ha detto che ciò non va bene, che devo fare il campo visivo e che rischio il glaucoma: nessuno dei miei familiari ne ha mai sofferto.
    E’ giustificato questo allarmismo o devo semplicemente attenermi a controlli periodici?
    Può aver inciso sulla pressione il fato che ho sofferto fino a poco tempo fa di stenosi di dotti naso lacrimali a cui ho ovviato con dei sondaggi delle vie lacrimali?; ho dovuto comunque usare vari colliri al cortisone, che ora non uso più..
    Grazie

    RISPOSTA

    Dunque, mettiamo in fila i ragionamenti:
    -1) Lei è portatrice di miopia elevata e dichiara che nessuno dei familiari ha mai sofferto di glaucoma: sarebbe un gran bene se fosse il risultato di una indagine accurata che consideri zii e cugini in un pedigree esteso ai discendenti dei fratelli dei nonni; se riesce a recuperare dati attendibili, troverà sicuramente un 25% di miopi con lunghezza assiale >26,5 mm (all’ecobiometria) ossia miopia >-7 diottrie. Inoltre la cornea del miope può avere spessore fuori dal range considerato normale e questo cambia il valore numerico assoluto che lei riferisce di 21 mmHg. Serve una cheratopachimetria che consenta l’adattamento del valore rilevato ad ogni tonometria.
    -2) L’uso di cortisonici in collirio deve essere monitorizzato dalla Specialista, proprio perché esiste una classe di popolazione di steroide-responder che possono avere ipertono transitorio o magari un danno se l’uso è troppo prolungato. In questi pazienti alla sospensione del trattamento corrisponde un rientro dei valori pressori, ma bisogna valutare se c’è stato un danno oppure no, come fortunatamente spesso succede.
    -3) L’eventuale danno da ipertono – cioè lo sviluppo di un glaucoma – è correlato a caratteristiche alterazioni del campo visivo, che quindi DEVE essere praticato per diagnosi (anche di esclusione, sia ben chiaro!) o per controllo.
    In ogni caso, soprattutto per forme iniziali, il suo Specialista saprà aiutarla a scegliere le semplici terapia utili ad evitare danni funzionali.
    prof. P. E. Gallenga