DOMANDA
Buongiorno dottore,
ho 26 anni ed ho il sospetto di soffrire di ovaio policistico perchè ho tutte le caratteristiche che lo interessano ovvero, acne leggera sul viso concetrata per lo più nella zona mento e collo, mestruazioni irregolari, molto irregolari, l’ecografia presenta ovaie con presenza di cisti (unica cosa non ho segni di irsutismo).
Sto prendendo la pillola da anni, ma qualche mese fa di mia iniziativa ho sospeso per vedere se la situazione tornava ad essere come quella iniziale dato che con la pillola tutti i sintomi sono scomparsi, e così è stato. La mia ginecologa continua a sottovalutare il problema dicendo che l’ovaio policistico provoca gravi problemi e io non ho nessun problema, le ovaio hanno follicoli ma è normale perhè sono giovane. e mi ha prescritto nuovamente la pillola, cosa dovrei fare ora? Fidarmi di lei e continuare con la pillola finchè non vorrò un figlio? E poi pensare solo in quel momento ad altre cure, oppure informarmi seriamente da qualcun altro? Il mio dubbio è: se non si può “guarire” definitivamente dall’ovaio policistico, perchè allora tutti dicono che la pillola è solo un metodo che copre il problema momentaneamente? Tutto copre il problema momentaneamente se non esiste una cura! giusto?
La ringrazio infinitamente!
RISPOSTA
Purtroppo non ho a disposizione tutti i suoi dati e quindi rispondo in modo generale. La sindrome dell’ovaio policistico dura tutta la vita ma non da grossi disturbi se trattata in modo adeguato. La causa quasi sempre è metabolica (la sua insulina potrebbe rispondere in modo esagerato per mantenere una glicemia normale quando assume carboidrati).
Dalla descrizione mi sembra che la diagnosi sia esatta. Non mi è chiaro se alla sospensione del contraccettivo siano scomparsi tutti i segni e i sintomi o se siano scomparsi gli effetti dovuti al contraccettivo.
La scelta della terapia è dibattuta. La pillola può migliorare i segni di aumento degli ormoni maschili ma non ha effetto sul lato metabolico e potrebbe produrre un’amenorrea alla sospensione, dato che già prima il ciclo non era regolare. Ogni medico le darà una risposta diversa e la terapia va decisa in base alla storia clinica, alla sintomatologia, ai desiderata della paziente e alla visita completa, dato che frequentemente la sindrome si associa ad altri problemi come ad esempio la tiroidite autoimmune o altre patologia. Vi sono terapie alternative efficaci ma sicuramente la sua ginecologa ha potuto valutare il suo caso considerando tutte le problematiche. Naturalmente le altre terapie debbono tener conto del rischio di gravidanza , dato che la sua patologia non si associa a sterilità.
La cosa fondamentale è di associare alla terapia lo stile di vita, la dieta che deve tener conto della risposta insulinica esagerata e il movimento
decio.armanini@unipd.it