prevenzione infarto

    Pubblicato il: 13 Aprile 2010 Aggiornato il: 13 Aprile 2010

    DOMANDA

    Salve Dottore,leggo molto spesso ,dell infarto che si presenta nel sonno,dando cosi una morte certa a chi ne è colpito.Ho letto che nonostante facendo tutti gli esami preventivi,molti anziani,muoiono lo stesso di infarto durante il sonno.Vorrei sapere quindi cosa si puo fare per evitare l infarto nel sonno?e perchè succede ,anche facendo tutti gli esami cardiologici?Grazie

    RISPOSTA

    Carissima amica,
    non tutte le morti improvvise sono provocate da infarto, ed anche quelle che avvengono nel sonno non hanno tutte la stessa causa. In genere un infarto risulta mortale quando esita nella distruzione estesa della massa miocardica con conseguente cedimento acuto della funzione di pompa dell’organo. Questo evento produce nella maggioranza dei casi un dolore fortissimo con risveglio immediato del paziente con conseguente richiesta di aiuto, la perdita di coscienza nel giro di pochi secondi e il decesso del soggetto nell’arco di qualche minuto.
    Tale condizione risulterebbe mortale anche di giorno con poche possibilità di salvare il paziente anche se fosse possibile il trasporto in ospedale.
    La morte nel sonno(senza risveglio) spesso è dovuta a gravi aritmie ventricolari che provocano un arresto elettro-meccanico del cuore in assenza di dolore e quindi di risveglio per il sopravvenire quasi immediato di ischemia cerebrale acuta.
    Altre cause di morte improvvisa anche notturna sono l’ emorragia cerebrale per la rottura di un aneurisma di una arteria cerebrale con massiva perdita ematica nel cervello, la rottura di un grosso aneurisma toracico etc.
    La prevenzione della morte improvvisa è legata nei giovani allo screening di malfomazioni vascolari cerebrali in presenza di familiarità o sintomi sospetti.
    Per gli individui dai 50 anni in su, uno screening periodico può evidenziare la presenza di patologie cardiovascolari e/o aritmie maligne ipo/ipercinetiche, idiopatiche o su base ischemica o per malformazioni del sistema di conduzione intracardiaco.
    Una volta ottenuta la diagnosi causale si può ricorrere a terapie farmacologiche, impianto di apparecchi biomedicali per sostenere una frequenza troppo bassa (pacemaker) o inibire sul nascere le artmie maligne spesso mortali (defibrillatore impiantabile).
    Spero di averti dato alcune informazioni essenziali per un argomento che richiederebbe un trattazione molto più estesa
    Cordiali saluti