DOMANDA
Gentile dottoressa,
ho 35 anni, da una decina svolgo regolare attivita’ fisica in palestra almeno tre volte alla settimana (aerobica, pilates, yoga).
Ho avuto a novembre del 2015 il primo episodio di dolore acuto nella fascia lombare. Ritengo la causa possa essere stato un eccessivo carico in sala pesi con i macchinnari per interno/esterno coscia e glutei. La risonanza magnetica ha riscontrato solo due leggere protrusioni L4 e L5. Il fisioterapista ritiene non giustifichino il dolore. Dopo un periodo di riposo ( lunghe camminate sono state l’unica forma di attivita’ fisica intrapresa) e a causa di un piccolo intervento chirurgico ho ripreso regolare attivita fisica a marzo 2016 ( aerobica, step, gag , yoga, pilates). Tutto bene fino ad oggi quando si e’ ripresentato il dolore , soprattutto in corrispondenza del grande gluteo a sinistra.
Dal momento che dalla risonanza non sono risultati danni strutturali, come posso prevenire le recidive? quali possono essere le cause ?
Ringraziandola, porgo cordiali saluti.
RISPOSTA
Gentile Signora,
il dolore al rachide può essere dovuto a molte cause e riguardare tutti i componenti di questo organo (ossa, legamenti, muscoli, nervi) ed è sempre difficile scoprire la vera causa. Una protrusione discale determina depressurizzazione del nucleo polposo del disco con conseguente avvicinamento delle vertebre contigue e quindi rischio di compromissione delle radici dei nervi e, di conseguenza, dolore. Detto questo mi sembra di capire che nel periodo di allontanamento dalle sedute in palestra lei è stata meglio, così pure camminando. Questo potrebbe indicare una chiara conseguenza del sovraffaticamento nel fare determinati esercizi e quindi, limitando l’esposizione al rischio, la sintomatologia si è attenuata. Una volta ripreso l’allenamento, senza apportare modificazioni nel gesto, il dolore si è ripresentato. Ma anche questo potrebbe fuorviarci infatti non è detto che il suo rischio sia soltanto nella seduta in palestra; avrei bisogno di acquisire maggiori informazione, ad esempio sapere quale è la sua postura lavorativa abituale, se ha avuto traumi e quando, se ha modificato abitudini di vita o se è sotto stress per qualche buon motivo… Quindi il consiglio è di affidarsi ad un laureato in scienze motorie che analizzi bene la sua tecnica di esecuzione, la frequenza e il numero di ripetizioni e apportare le necessarie modifiche; inoltre per la prevenzione ma anche e soprattutto per i casi di recidiva, è utilissimo il metodo C.A.MO. (info@metodocamo.it – www.metodocamo.it – FB/ C.A.MO. – Centro Attività Motorie) che prevede un approccio teorico-pratico al suo problema con norme comportamentali per risparmiare carichi sulla schiena nelle normali attività della giornata, nel lavoro e negli hobby e le insegna le posizioni di relax giuste per lei in modo da aiutarla a reintegrare liquidi nei dischi ed infine un programma di esercizi antalgici da affettuare al suo domicilio una volta al giorno. Se non opera i giusti cambiamenti negli stili di vita e in palestra, andrà sempre incontro a rischio di recidive, come descrivo nel mio libro “Come prevenire e curare il mal di schiena” Fratelli Fabbri Editori. Mi faccia sapere se il suo istruttore conosce il metodo e, se incontra difficoltà, vedrò di aiutarvi. Auguri!