DOMANDA
Buongiorno dottore,
ho svolto due visite di idoneità presso altrettante cliniche qui a Milano e dagli esami è risultato il seguente spessore corneale:
nella prima clinica:
OD: 531 / OS: 539
nella seconda clinica:
OD: 519 / OS: 538
Il mio difetto refrattivo è:
OD: -2.25 di miopia e -0.50 di astigmatismo
OS: -1.75 di miopia
Nella prima clinica il dottore mi ha suggerito una Lasik, mentre nella seconda clinica una FemtoLasik (ritenuta ancor più sicura).
Io però ho letto di numerosi problemi relativi al flap CHE NON SI RIMARGINA MAI NEL TEMPO e di possibili ECTASIE in seguito a intervento Lasik rispetto alla PRK.
Le chiedo:
Davvero i rischi della Lasik non sono superiori ad una PRK (molto meno invasiva)?
Dovrò vivere con la paura costante di un distaccamento del flap o di altre complicazioni dovute al taglio della cornea?
Grazie mille!
RISPOSTA
La correzione laser nella Lasik prevede che si tagli o con lame o con laser uno strato di tessuto della cornea in modo da creare un tondo di tessuto ( flap) che poi viene riadagiato in posizione originale dopo aver , con il laser ad eccimeri, sottratto del tessuto in modo da rimodellare la cornea e correggere il difetto refrattivo.
In genere il flap pur aderendo alla cornea profonda è risollevabile con facilità anche 10 anni dopo la chirurgia quindi non ripristina le proprietà meccaniche che lo spessore residuo farebbe supporre
Tale metodica, su uno spessore medio di 530 micron deve dedicarne almeno 110 micron ( ma alcuni chirurghi anche 170 micron) a questo strato. Subito dopo il laser ad eccimeri vaporizzerà il tessuto per la correzione visiva in media almeno 100. Quindi la cornea intatta è ora circa la metà dello spessore originale.
Nelle chirurgie di superficie se ho lo stesso spessore e rimuovo in media gli stessi 100 micron ne avrò almeno 430 intatti.
Questo spiega perché l’incidenza dell’ectasia corneale dopo chirurgia di superficie è trascurabile