Problema gionocchio sx

    Pubblicato il: 3 Marzo 2012 Aggiornato il: 3 Marzo 2012

    DOMANDA

    Cortese dott.De Ponti,
    ho 39 anni e il 28 gennaio ho subito un’aggressione in cui ho riportato un trauma al ginocchio sx.Ad una prima radiografia non è stata rilevata alcuna frattura,ma il dolore nelle settimane seguenti non è cessato,soprattutto a carico della parte esterna e frontale,e specialmente dopo aver tenuto il ginocchio piegato(seduto)anche per poco tempo.A seguito di RM ho questo esito:”diffuso iperintensità di segnale all STIR di significato post traumatico in corrispondenza della diafisi femorale e,in particolare,del condilo laterale,nel cui contesto si riconosce sottile rima di frattura intraspongiosa che sembra coinvolgere il profilo corticale posteriore. Non affondamento della superficie articolare condilare. Sfumato edema post traumatico anche in corrispondenza dell’apofisi tibiale anteriore,con associata sofferenza entesopatica distale del tendine rotuleo,privo di segni di lassità. Si associa borsite infrapatellare.Diffusamente assotigliato e degenerato il crociato anteriore,di cui residua il fascio postero-laterale,privo di segni di lassità,in esiti distrattivi di alto grado. Nei limiti di norma il menisco mediale e il laterale. Rotula ben allineata sul solco femorale. Rima articolare femoro rotulea nella norma. Il panno cartilagineo è di spessore disomogeneo con erosioni delle superfici articolari senza edemi subcondrali come da sofferenza condropatica di 2 grado. lieve versamento articolare,non versamento alla borsa dei semimuscoli”.Cosa devo fare?

    RISPOSTA

    Un edema osseo alla risonanza magnetica è indice di un trauma contusivo diretto o indiretto in seguito ad un momento torsionale o di leva nel meccanismo della distorsione. Sono queste immagni di comune riscontro che non sempre hanno un significato clinico reale. Infatti un minimo segnale contusivo è indice di un trauma di lieve entità, può spiegare un dolore nelle fasi immediatamente seguenti al trauma ma solitamente regredisce spontaneamente nel corso del tempo senza necessità di alcuna terapia. Viceversa una frattura intraspongiosa di una certa gravità richiede provvedimenti di tutela come l’uso di una ginocchiera e lo scarico (camminare con 2 stampelle) per un certo periodo di tempo (variabile a seconda dei casi ma nell’ordine di 3-4 settimane). Diventa fondamentale quindi la visione diretta delle immagini per rendersi conto dell’entità del danno e la valutazione delle lesioni associate (es. una lesione legamentosa) per ritagliare un iter personalizzato sul singolo caso.