Problema scuola!

    Pubblicato il: 28 Dicembre 2012 Aggiornato il: 28 Dicembre 2012

    DOMANDA

    Carissima dott.ssa Moè,
    chi le scrive è una ragazza di 18 anni che quest’anno conseguirà la Maturità ad un Liceo Socio Psico-pedag. Da due anni a questa parte ho dei problemi cn essa e con i compagni.Non riesco a stud: ogni volta che mi metto di fronte ad un libro mi metto a piangere,l’ansia e l’angoscia mi assale x non parlare del ticchiettio del tempo.Ogni volta che so di dover andare a scuola mi alzo dal letto come se dovessi andare al patibolo…eppure non riesco a capacitarmi come mai.L’ho scelta io tale scuola e mi piaceva tantissimo. MI demoralizzo quando vedo che i miei compagni riescono a ricordare tutto e a fare speditamente un compito in classe. Così mi chiedo: e se non riesco ora all’uni,come farò? Cosa posso fare x avere più autostima di me? Per farmi piacere la scuola e per fare una maturità dignitosa? La prego mi aiuti a ritrovare la strada da percorrere perchè mi sento una buona a nulla. disperata94

    RISPOSTA

    Carissima,
    dal suo scritto emergono potenzialità e blocchi. Lei sa di volere, potere, saper riuscire, ma c’è sempre qualcosa che sembra ostacolarla.
    Chi ? Si chieda da dove hanno origine queste sue paure… da lei stessa ? da forme di insicurezza ? oppure dall’ambiente che le propone standard od obiettivi che percepisce troppo alti ? … o sono forse entrambe le istanze (se stessa e l’ambiente) a causarle le paure ed i blocchi ? La incoraggio a trovare una risposta che sia liberatoria.
    Un secondo punto che emerge dalle sue poche, ma chiare parole è il confronto. Questo è normale. Sempre paragoniamo chi siamo con chi vorremmo essere, i traguardi attesi e quelli varcati… e – qualche volta – i nostri risultati con quelli altrui… Operare qualche confronto non è in sé un problema. Lo diventa però quando viene vissuto non in senso di crescita (‘cerco di raggiungere buoni obiettivi’, ‘percepisco che sto migliorando’…), ma di giudizio od ostacolo. Questo diventa molto più probabile quanto più i confronti si riferiscono non a prestazioni o risultati quanto alle persone.
    E’ un distinguo importantissimo. Un conto è confrontare il suo 6 con l’8 della compagna. Altro è inferire che l’altra vale e può di più. E’ normale che questo confronto-giudizio crei sofferenza. Provi a riformulare il suo pensiero con frasi del tipo ‘Il compito della compagna è stato valutato con 8, il mio con 6’… E’ il soggetto a fare la differenza… Non siete ragazze da 8 o da 6, ma persone che producono uno scritto valutabile come sufficiente o buono.
    Ogni creatura può produrre buoni, sufficienti o inadeguati risultati. Può conseguire successi o collezionare fallimenti e cadute. Può vivere di soddisfazioni o intristirsi per come vanno le cose. Indipendentemente dai suoi risultati
    OGNI PERSONA VALE E PUO’
    Lei non è i suoi risultati. Non è neppure ciò che le accade.
    E’ molto di più ! Ogni persona viene prima e vale di più di qualsiasi suo risultato comunque valutato.
    Coraggio ! Si interroghi sull’origine delle sue paure e vedrà che una volta dato loro un nome e un’origine la spaventeranno meno… Ridimensioni poi questi confronti anche nel tempo (adesso sono…dopo come sarò…) pensando che lei c’è, vuole, può, vale … prima e ben oltre di ogni suo risultato.
    Le auguro fatto questo di ritrovarsi più serena. Forte di questa tranquillità e tolti i blocchi di lei resteranno solo le potenzialità che vedrà non farà fatica a mettere a frutto.
    Con affetto e simpatia