DOMANDA
Buongiorno, sono Carla da Torino. Oggi pomeriggio, ho avuto un colloquio con le maestre di mio figlio Michele di 8 anni. Le maestre dicono che ha dei gravi problemi comportamentali e di relazione, sia con gli altri bambini, sia con le maestre stesse. Questi comportamenti li noto anch’io da tempo, infatti ho sempre peù difficoltà a gestire il bambino. Le insegnanti consigliano vivamente il consulto di uno psicologo infantile, ma il mio ex marito assolutamente non ne vuole sapere. Io sono già andata, ma senza il bambino non è la stessa cosa. Non so più come fare e sono al limite anche le maestre e i nonni. Cosa mi consiglia? Possibile che sia assolutamente necessario anche il consenso scritto di suo padre per lo psicologo? Grazie mille, Carla.
RISPOSTA
Gentile Signora, penso sia opportuno che anche il padre parli con gli insegnanti. Inoltre, può fargli leggere quanto le scrivo (che non è il mio parere, ma un fatto certo): il modo migliore per evitare problemi più gravi in futuro è quello di affrontare il prima possibile i piccoli problemi attuali. Una valutazione psicologica e/o neuropsichiatrica non è certo un trauma, anzi, se fatta con competenza. è un evento piacevole per il bambino, che può parlare liberamente di sé, anche di cose delle quali non si sente di parlare con gli adulti.
Un genitore che nega a tutti i costi che ci siano problemi, malgrado quanto riferito da altre persone che probabilmente stanno in contatto con il bambino per più tempo di quanto faccia lui, sembra proprio attui la tecnica di nascondere la testa sotto la sabbia per non sentire né sapere. Purtroppo si assume anche una seria responsabilità, qualora in futuro i problemi dovessero confermarsi e divenire più seri.
Se poi i genitori sono separati (Lei non dice se questo è il Suo caso), va richiesto l’intervento del giudice.