DOMANDA
Egregio dottore, sono un uomo di 59 anni. Ho sempre avuto la mano destra un po’ più gonfia della sinistra ma ultimamente la mano è indolenzita soprattutto alla base delle dita. Nove mesi fa mi fecero un’infiltrazione di corticosteroidi nel palmo in quanto il dito medio, soprattutto di notte, si fletteva su se stesso e non ero in grado di riaprirlo in modo volontario. Era necessario estenderlo pian piano con l’aiuto della mano sinistra perché faceva molto male riaprirlo di colpo. Una volta esteso nel giro di mezz’ora passava il dolore prodotto dall’estensione e non si bloccava per tutta giornata. Ecco in sintesi quanto scritto dall’ortopedico a gennaio 2018: “…Presenta tenovaginalite dei tendini flessori del 3°dito (dito a scatto)”. Per sei mesi non ho più avuto problemi. Allo stesso arto ho avuto 20 anni fa una frattura dell’epifisi distale ulnare curata con semplice immobilizzazione del polso. La funzionalità della mano destra è per me fondamentale in quanto ho già una invalidità all’anca sinistra per esiti di lussazione congenita e, oggi, che per lavorare bisogna scrivere al computer, non poter usare la mano sarebbe un bel guaio anche per tutte le altre operazioni della vita quotidiana. Grazie per la consulenza e buon lavoro.
RISPOSTA
Carissimo, i problemi che lei riferisce potrebbero essere anche su base reumatica oltre che degenerativa.
Per quanto riguarda il dito che non si estende, penso molto in generale che possa trattarsi di un cosidetto “dito a scatto” che con un piccolo intervento chirurgico puo’ essere curato.
Le consiglierei quindi degli esami di sangue per forme reumatiche ed una visita specialistica ortopedica e reumatologica al fine di arrivare ad una corretta diagnosi e di conseguenza ad un corretto trattamento.
Prof. F. Ceccarelli