problemi con la suocera

    Pubblicato il: 26 Marzo 2012 Aggiornato il: 26 Marzo 2012

    DOMANDA

    Gentile Dott.ssa,
    ho 42 anni e sono sposata da 11 anni (con fidanzamento di 12 anni) con un coetaneo “figlio unico” ed abbiamo un bambino di 6 anni e mezzo. Nella mia vita, piena di vicissitudini, ho cercato sempre di mediare in tutte le situazioni (pur con i miei difetti e limiti!) ma adesso questo atteggiamento mi si sta ritorcendo contro.
    Mia suocera, persona in apparenza amabile e gentile, con gli anni si è rivelata invadente, manipolatrice e presenzialista, noi avendo poche possibilità economiche ci siamo fatti aiutare per la casa e per il bambino (aiuti che lei ci ha offerto spontaneamente!) ma adesso la situazione è al limite. Viene la mattina a casa per prendere il bambino e ci critica e attacca su tutto come lo gestiamo, come gestiamo la casa, ecc. Io ho provato ad essere calma e a non rispondere ma all’ennesimo attacco le ho detto che non poteva fare la Santa Inquisizione su ogni cosa tanto più che io in questo periodo sono vessata in ufficio (un privato!!) per l’imminente trasloco e sono già molto stanca e con i nervi tesi. Mio marito, molto mammone fino a poco tempo fa, dopo una crisi durata 1 anno per il lavoro che gli è costata anche lo psicologo gli ha risposto come doveva ed il risultato è stato secondo lei che noi due siamo irresponasabili e maleducati e che Le abbiamo mancato di rispetto (davanti al bambino) e come al solito si è offesa. E’ una situazione insostenibile di tensione continua ed io e mio marito non sappiamo più che fare. Saluti.

    RISPOSTA

    La situazione che lei descrive più che un’opera di mediazione pare un complicato tiro alla fune… se do corda ad una persona sopperisce l’altra… se accontento una, sfinisco una terza… dove alle estremità ci sono il bambino, il marito, la suocera … e naturalmente lei stessa !
    Certo che ognuno va rispettato per le sue idee e compreso… Ciò non significa però necessariamente che venga anche assecondato…
    Ognuna delle parti che sta tirando dalla sua potrebbe (meglio se un po’ d’accordo con le altre) allentare il tiro… Diventerebbe un bel gioco invece di uno sfinimento reciproco.
    Eppure ognuno può scegliere solo per sé … e provare le personali emozioni !
    Comincerei dalle sue… Dallo scritto parrebbe che la rabbia faccia da padrona andando a scagliarsi verso la situazione che sembra offrire poche vie di uscita sul piano familiare, lavorativo e delle relazioni… Eppure qualche via di fuga c’è e sta soprattutto nel ‘comunicare’.
    Etimologicamente è un ‘mettere in comune’…. naturalmente per un obiettivo … o per la semplice gioia di condividere … Non è molto complicato. Richiede solo una attenta distinzione fra ‘la persona’ e ‘le sue azioni’. In pratica invece di esprimersi con ‘(Tu) fai, senti, ti comporti…’ si tratterebbe di dire ‘Quando fai così e così … io mi sento’…. E’ ben difficile che la giudichino per come si sente e vi è qualche probabilità che quel ‘fai così’ si ridimensioni un po’… e che chi le sta davanti impari a declinare le proprie richieste in maniera simile ..
    Insomma questa modalità di esprimersi della serie ‘io mi sento…’ dovrebbe aiutare lei stessa e forse suggerire qualcosa alle altre parti in gioco… Ad esempio il bambino potrebbe dire come si sente.
    Credo che questo suo esprimersi sarebbe di aiuto a tutti voi. In fondo penso che la fune che state tirando sia per farlo crescere sereno o comunque per accompagnarlo alla scoperta di sé… A volte i bimbi stupiscono … Sarebbe bello se riusciste a fargli raccontare le emozioni che prova. Lui stesso potrebbe suggerire a voi tre adulti dei modus vivendi e magari dei calmieri utili per tutti.
    Infine la invito a non credere, non cedere e non soccombere ai giudizi che possono farle o che ahimè può essere tentata di farsi.
    Il suo, il vostro compito è di vivere, crescere, scoprirvi vicendevolmente … non di ostacolarvi …
    Certo che lei mi potrà dire che bisogna essere in più d’uno a crederci e a testimoniarlo…. Penso però che cominciando da se stessa e vivendo in serenità anche le accuse, ad esempio rispondendo ‘Mi spiace che tu ti arrabbi per questa cosa… Io sono convinta che …. e quando mi dici così mi fai soffrire’…. potrebbe credo neutralizzare gran parte delle forza distruttiva che il giudizio e l’accusa spesso raccolgono in sé.
    Non metta quindi sul rogo i prodotti della Santa Inquisizione, ma li usi per il suo bene girandoli come strumenti che vi possono aiutare (tutti !) a meglio conoscervi, capirvi e crescere…. ognuno per la sua parte, insieme…il bimbo in prima fila.