Problemi digestivi neonato 8 mesi.

    Pubblicato il: 22 Marzo 2012 Aggiornato il: 22 Marzo 2012

    DOMANDA

    Buongiorno Dot.,
    il mio bambino di 8 mesi dall’inizio dello svezzamento fa fatica ad evacuare da solo.La mattina si sveglia emettendo gas e dopo che mangia è molto agitato.All’inizio se lo aiutavo tenendogli le gambe premute sulla pancia con grande sforzo emmetteva feci dapprima grosse e nodose (quindi come tappo) poi via via più morbide.Molto spesso dopo questo intervento mattutino riusciva ad evacuare da solo a pranzo e a cena.Da quando ca. tre settimane fa ho integrato il LA per sostituirlo completamente da una settimana la situazione è andata peggiorando.All’inizio gli davo Mellin 2 liqu. e notavo forte agitazione e rigurgiti cremosi anche dopo ore dal pasto.La pediatra mi ha fatto cambiare con il Conformil 2.La situazione dei rigurgiti è migliorata ma lui non fa più la cacca da solo pur dimendandosi sul seggiolone e se non lo aiuto a liberarsi stimolando l’ano rimane molto irrequieto e non riesce a riposare serenamente.Le indico il suo piano di svezzamento:
    5 mesi 1/2:farina lattea riso a pranzo,resto pasti LM
    6 mesi:minestra pranzo e cena:250 ml di brodo con 30 gr di zucchina,30 carota,70 patata e una foglia di lattuga passate,30 gr di pastina primi mesi,80 gr omo. di vit.,pollo,tac.,agn.o con.,un cucchiaino di olio e uno di parmigiano.Dopo i pasti mezzo omo pera.LM mat e pom.
    7 mesi:sostituzione pappa pranzo con brodo carne 250 ml brodo,30 gr di coniglio o vitella,sedano,prez.,cip da non passare e passato car. pat.zuc.pastina,olio,form.Frutta.
    8 mesi: aggiunto pomodor

    RISPOSTA

    Gentile Maria Rita,
    Se non è assolutamente necessario – o se non è troppo tardi… – la inviterei innanzitutto a tornare il più possibile al LM, al posto del LPr (= latte di proseguimento, che sono tutti i tipi “2” da lei citati; LA = latte adattato, in realtà “formula o latte di partenza” ed è il tipo “1”), perché molto probabilmente vi sarà, anche se non immediatamente, un miglioramento della situazione, grazie al cambio della flora batterica intestinale in senso più acidofilo.
    Per quanto riguarda le pappe, mi permetto di osservare che hanno in sé una quota proteica troppo elevata, sia nella 1^ pappa che nella seconda. Questo per tre ragioni: 1) 1 intero omogeneizzato da 80 g, o 30 g di carne fresca, a questa età sono decisamente troppo, ne basta la metà (40 g di omogeneizzato industriale o 15 g di carne fresca); 2) il cucchiaino di parmigiano, variabile in peso da 4 a 7 g, apporta il corrispondente proteico di un altro 1/4 di omogeneizzato, il che è del tutto inutile; 3) anche il brodo di carne può contribuire ad aumentare il carico proteico, anche fino a 2,5 g di proteine nella quantità da lei utilizzata: molto più semplice e sicuro usare il brodo vegetale anche per la pappa serale.
    Le dico tutto questo perché anche l’eccesso proteico può influire sulla composizione della flora batterica intestinale e dunque, da ultimo, sulle caratteristiche delle feci.
    Ancora, lei non mi nomina l’acqua, nelle due pappe. E’ sicura che suo figlio beva abbastanza durante la giornata? Aumentare l’introito di acqua è il modo migliore per facilitare l’evacuazione.
    Lei dice però che sostanzialmente è la prima scarica del mattino ad essere difficile, le altre sono normali, o quanto meno il bambino riesce a liberarsi senza tante difficoltà; ciò farebbe pensare a quello che nel bambino più grande e nell’adulto si chiamerebbe un “colon irritabile”. Se così fosse, probabilmente trovereste in famiglia qualcun altro che ne soffre, perché è un disturbo che spesso ricorre più volte nella stessa famiglia.
    Non ho modo di dire, né ragioni particolari di pensarlo, che il suo bambino possa avere una allergia/intolleranza alle proteine del LV, ma non sono neppure in grado di escluderlo. La sua pediatra però potrà senz’altro darvi una mano a capirlo, facendo le opportune prove dietetiche (sostanzialmente, togliere il LPr – sostituendolo con una Formula Elementare [non latte di soia] e i formaggi per 15-20 giorni, poi reinserire tutto, osservando i diversi comportamenti del bambino nelle due situazioni).
    Si affidi a lei per capire meglio quale tipo di situazione può aver contribuito a dare il disturbo di cui ci parla.
    Buone cose!

    Andrea Vania

    Andrea Vania

    ESPERTO IN NUTRIZIONE PEDIATRICA. Prof. Andrea Vania, specialista in Pediatria con quarantennale esperienza in alimentazione in età pediatrica (0-20 anni) e in adolescentologia. Già Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Policlinico Umberto I – Sapienza Università di Roma
    Invia una domanda