Come si guarisce dalla pornodipendenza?

    DOMANDA

    Buonasera Professoressa;
    Le parlo con estrema chiarezza, così da poter gentilmente ricevere da Lei il più aiuto possibile.
    Sono un ragazzo ventenne; fin da quando avevo 14/15 anni, di tanto in tanto provo dell’autoerotismo tramite masturbazione.
    Da qualche anno però, la masturbazione è accompagnata dalla visione di filmati porno su internet, oramai del tutto gratuiti e senza che ci siano notevoli restrinzioni per accedervi.
    Sono anche arrivato a salvarmi una “playlist” di questi filmati, avendone quindi sempre di più.
    Conosco una ragazza da poco tempo, e ieri abbiamo avuto un rapporto; facendo un confronto, provavo più eccitazione davanti a un filmato porno che non ieri davanti alla ragazza. Un’erezione non perfetta, come ho invece dinanzi a immagini porno. Insomma, non ho raggiunto quel grado di orgasmo ed erezione che ho dinanzi a masturbazione davanti a filmati pornografici. Non sono riuscito a penetrarla come volevo.
    Non so se si possa parlare di “disfunzione erettile”, ma non vorrei che la mia sfera sessuale sia “infettata” dal porno.

    Credo che il problema di ieri sia dovuto a una notevole visione di filmati pornografici; la porno dipendenza scaturisce queste “complicazioni” negli atti sessuali? Posso liberarmene, avendo dei rapporti sessuali “idonei alla mia età”? Come posso uscire da questa dipendenza? Una volta uscito, riscontrerei miglioramenti dal punto di vista sessuale? Mi dica come posso fare.
    Spero molto in un Suo aiuto e consulto. Grazie in anticipo

    RISPOSTA

    Gentile Lettore,

    innanzitutto penso sia importante chiarire brevemente quando si può parlare di un problema di “pornodipendenza”.

    Dal punto di vista sessuale, la persona che soffre di questa problematica, manifesta un tipo di masturbazione compulsiva che porta al raggiungimento del piacere e della soddisfazione sessuale prevalentemente/esclusivamente attraverso la visione di materiale pornografico. In presenza del partner il/la “pornodipendente” fatica a provare le sensazioni di soddisfazione e di eccitabilità che vive nel corso della visione di un filmato, arrivando persino a sperimentare calo del desiderio sessuale nella relazione affettiva. Si parla di un problema di questo tipo quando il tempo investito nella visione di materiale pornografico condiziona negativamente l’organizzazione della vita quotidiana, lavorativa, sociale e relazionale.

    Non dimentichiamo che la pornografia non è rappresentativa della reale sessualità e possibilità sessuale degli esseri umani e induce le persone a costruirsi un immagine del sesso sfalsata e depotenziata di tutti gli aspetti emotivo-affettivi a esso inevitabilmente legati. Il rischio è anche che si creino aspettative irrazionali all’interno del rapporto di coppia che verranno irrimediabilmente non esaudite qualora queste non corrispondano ai desideri e la volontà reciprocità di entrambi i partner. Tutto questo implica frustrazione e insoddisfazione all’interno di un rapporto di coppia.

    Ripristinare un’immagine del sesso e della sessualità più realistica diviene fondamentale, imparando a recuperare e valorizzare anche gli aspetti emotivi a essa legati. E’ importante investire nella relazione affettiva che si sta vivendo, ricordando che l’amore è il più potente afrodisiaco per il sesso.

    Qualora le difficoltà che mi ha riportato dovessero persistere, le suggerisco di rivolgersi a un sessuologo psicoterapeuta.

    Spero di averle dato qualche spunto di riflessione utile.

    Cordialmente, dottoressa Carmellini Tiziana

     

     

     

    Tiziana Carmellini

    Tiziana Carmellini

    Psicologa all’ospedale San Pancrazio di Arco (Trento). Nata a Rovereto nel 1981, si è laureata in psicologia nel 2003 e ha conseguito un master sul trattamento dei disturbi sessuali nel 2011. Si occupa di progetti di educazione affettiva e sessuale per ragazzi e adulti ed è vicepresidente della commissione scientifica del Comitato italiano per i […]
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