DOMANDA
Caro dottore
mi chiamo B. e ho 58 anni. Soffro di prostata e da due anni la mia vita è fissata su questo disturbo. Faccio analisi e tutto, il PSA è rimasto a 4,68 anche se all’ecografia la prostata era diminuita da 8o a 53 gr. Il fatto è che è saltato anche il mio equilibrio nervoso. Uno degli psicoterapeuti che ho consultato mi ha detto che la mia prostata è “incazzata”, infatti da anni non ho relazioni sessuali e sentimentali. Mi ritrovo da persona energica e motivata a persona spenta. Il problema è nato quando le notti per le continue alzate notturne non mi facevano riposare e prendevo ansiolitici a pezzetti per paura dei farmaci e adesso mi ritrovo con problemi alla prostata e in cura framacologica da cui non vedo grossi risultati. Io mi sento perso… ma non vorrei prendere le gocce di ansiolitico che il mio medico continua a difendere…ho fatto anche agopuntura per la prostata e avevo da solo cominciato a diminuire le gocce ma il 7 dicembre riattacca l’insonnia nonostante le gocce. Grazie
RISPOSTA
E’ comprensibile che la preoccupazione per un disturbo fastidioso generi ansia e insonnia, soprattutto per i risvegli notturni determinati dall’ingrossamento della prostata. Certamente il problema urologico potrà essere affrontato e risolto, ripristinando un sonno più regolare. Tuttavia, visti anche i problemi relazionali che lei menziona, non va dimenticato che sul piano psicologico la preoccupazione per la prostata è anche alimentata dal timore che una affezione della sfera sessuale alla sua età equivalga ad una perdita della virilità e ad una conferma delle paure legate all’invecchiamento. Sono questi temi che vanno affontati con l’aiuto di uno psicoterapeuta. In questa prospettiva l’ansiolitico può anche essere un ausilio da utilizzare temporaneamente.