DOMANDA
buongiorno dottore,
mia figlia di 18 anni , da 2/3 anni è seguita per una proteinuria di cui ancora non conosciamo le cause. I valori di proteinuria sono intorno ad un grammo massimo 1,5 grammi o in certi casi scendono a 300 mg. avevamo deciso di effettuare una biopsia renale ma a causa di un tempo di sanguinamento troppo lungo ( 8 minuti) è stata di nuovo rimandata. Secondo i medici non ci sono segni di alterazioni funzionali dei reni e si può aspettare facendo ulteriori controlli ad esempio sulla coagulazione . Sono stati programmati anche controlli ecografici poichè c’è il sospetto di una malattia autoimmune data una leggera positività degli anticorpi, o la presenza del fenomeno di Raynaud. Vorrei chiedere se secondo lei c’è qualche rischio per la funzionalità renale poichè i tempi per tutti questi accertamenti sono sempre molto lunghi ma per adesso ci viene detto che non c’è niente di urgente. grazie.
RISPOSTA
Gentile signora,
la sua preoccupazione è giustificata, perché in effetti sua figlia presenta una proteinuria significativa, indice di una malattia renale, e la proteinuria elevata si associa ad un rischio di sviluppare insufficienza renale. La progrressione della malattia non dipende solo da questo. Alcuni pazienti progrediscono velocemente, ma altri vanno avanti per anni con una proteinuria simile a quella di sua figlia senza sviluppare insufficienza renale.
Da quanto mi ha raccontato ho l’impressione che sia seguita in un ottimo centro nefrologico e pertanto seguirei i consigli dei colleghi. Mi sembra che la decisione di fare la biopsia sia già presa, ma che stiano lavorando per poterla effettuare in sicurezza, senza eccessivi rischi di sanguinamento, visto il tempo di sanguinamento elevato.
Vi auguro che tutto si risolva per il meglio. Cordiali saluti,
Dott. Maurizio Gallieni