DOMANDA
buongiorno dott.ssa.A settembre mi è stata diagnosticata una gravidanza extrauterina.era la prima gravidanza,arrivata al primo tentativo,ma che purtroppo non era “al posto giusto”.quindi tra farmaci e intervento con asportazione tuba per emoperitoneo,ho passato un mese dentro e fuori dall’ospedale.Una volta uscita,non ho mollato,e con determinazione mi sono sottoposta a diversi esami e visite per provare a cercare la causa di ciò che è successo (talvolta contro i pareri medici che ritenevano fosse stato un caso di sfortuna),ma non è emerso nulla che lo giustifichi.questo per dirle che anzichè “piangermi addosso”e fingere che nulla fosse successo,ho cercato di andare a fondo per spiegare il perchè,ed eventualmente correggerlo e affrontarlo.In questi mesi non ho quasi mai pianto,nonostante senta un grido dentro che mi uccide le viscere.da allora infatti ho problemi e dolori al colon.sento come un pugno nella parte sinistra inferiore dell’addome.una morsa che non mi lascia in pace.le visite gastroenterologiche e gli esami ritengono che si sia formato qualche diverticolo,ma io mi chiedo:è possibile una correlazione psicologica tra questi dolori addominali che sono reali e ciò che mi è accaduto?è possibile che per soppiantare la mia paura dell’ospedale,dell’intervento,delle visite,della possibilità che tale evento si ripeta,ecc.abbia fermato il cervello e il pensiero,ma l’altro cervello(cioè il colon)abbia somatizzato qsti timori?resto in attesa e la ringrazio cordialmente.
RISPOSTA
Gentile signora,lei scrive “In questi mesi non ho quasi mai pianto,nonostante senta un grido dentro che mi uccide le viscere” e quel grido è il pianto che non esce,è il grido che continua a manifestare il lutto per la perdita del figlio non nato,della gravidanza fuori posto,in altri termini nella sua pancia è ancora impresso il dolore per tutto quello che ha passato e per cui non si è permessa di piangere
le consiglio un percorso di psicoterapia per elaborare il lutto della gravidanza perduta