DOMANDA
Gentile dott.sa Ranieri,
sono un ragazzo di 29 anni e vivo a Tokyo da ormai 3 anni.
Circa due settimane fa mi sono accorto, tornando da una gita in campagna, che avevo un piccolo parassita che ho poi riconosciuto essere una zecca, attaccato sul fianco. Dato il panico iniziale (mai avuto un esperienza del genere) ho rimosso la zecca alla meno buona, con le mani tramite un fazzoletto. Fortunatamente a quanto pare la testa della zecca non è rimasta dentro la carne anche se non posso dire lo stesso del rostro dell’animale. Il giorno dopo esortato dalla mia ragazza sono andato in una clinica dermatologica privata (qui in Giappone la sanità funziona in modo molto diverso e quasi tutte le cliniche sono private) il dottore dermatologo che ha esaminato il puntino rosso che avevo sulla pelle ha detto di non dovermi preoccupare di nulla dopo avermi esaminato nemmeno 1 minuto… mi ha anche dato una sorta di crema antibatterica da mettere sopra. Ora dopo due settimane ho notato che la zona dove sono stato punto mi provoca un po’ di prurito e la puntura si è leggermente arrossata. Non ho segni di febbre e spossatezza apparentemente, ma in tutta franchezza sarà per la differenza di lingua sarà per tutte le cose che scrivono su internet riguardo alle punture di zecca, non mi sento molto tranquillo. La mia domanda è: Quanto devo realmente preoccuparmi? Il dermatologo è lo specialista corretto da interpellare? Grazie
RISPOSTA
Carissimo,
il livello di preoccupazione dipende dall’epidemiologia della borreliosi in Giappone. Di solito i medici del paese sono quelli più informati e non mi sembra che abbiano avuto alcun dubbio. L’arrossamento attorno alla puntura è normale e non c’entra nulla con l’eritema migrante caratteristico della malattia di Lyme. Il dermatologo in Italia sa come trattare un sospetto di Lyme, in Giappone non so.