Qual è il migliore intervento per un seno svuotato?

    DOMANDA

    Vorrei sapere se nel caso di un seno svuotato il lipofilling in alternativa alla protesi, può essere una valida soluzione e quanto grasso occorre impiantare per ottenere un risultato soddisfacente? Eventualmente può essere ripetuto, ci sono controindicazioni?
    Grazie

    RISPOSTA

    Gentile signora,

    esiste la possibilità del Lipofilling o lipostruttura ovvero riempimento con
    proprio grasso prelevato mediante liposuzione, che potrebbe condurci all’aumento di una taglia del proprio seno.
    Per non creare confusione, ed in questo settore ve n’è tanta, le cellule staminali adulte rappresentano al massimo l’1-5% del totale di cellule adipose prelevate con la lipoaspirazione. A proposito di questo e di alcune implicazioni a rischio La rimando alle pagine del mio sito per approfondire il tema: http://chirurgiaplastica.mi.it/it/diario/scheda.php?md=60&id=76&per=-1&st=0&k=Avvertenze-Lipofilling-Aumento-Estetico-Seno

    Pertanto, se non volesse pensare alle protesi, il trapianto di cellule
    adipose (“staminali” in minima parte, per fortuna) centrifugate secondo
    tecniche convenzionali è quello che Le suggerirei e proporrei se fosse una mia paziente. Il risultato è naturale ma non si può prevedere la quota del grasso reimpiantato che sopravvive nella nuova sede,
    solitamente più del 50% resiste. Il grasso che sopravvive ai
    primi due mesi si manterrà stabile per molti anni, se non per sempre, ed il risultato è senza cicatrici. Inoltre può essere ripetuto, anzi è meglio andare per gradi in questo tipo di aumento pre ridurne gli effetti collaterali.
    Le protesi hanno un grande vantaggio, danno forma al seno in modo stabile e duraturo, il grasso imbottisce ma non può dare la forma ad un seno che ne fosse privo in partenza. Per me l’ideale sarebbe la protesi con un moderato uso del grasso per nascondere meglio i bordi delle protesi o per sfumare alcune asimmetrie.
    Controindicazioni?
    l’aumento del seno con grasso comporta dei rischi nelle mani di chirurghi poco esperti nella chirurgia del seno, nelle tecniche di
    lipoaspirazione e lipofilling, e con scarsa formazione oncologica.
    I rischi sono di due tipi:
    – benigni, legati ad un eccessivo e massivo imbottimento del seno con
    grasso, nei punti sbagliati, che può produrre cisti e granulomi,
    macrocalcificazioni, e deformazione del seno. Questi rischi sono conosciuti e noti da tempo ai chirurghi.
    – sconosciuti, non ancora studiati, e concernono però quei lipofillings dove si concentrano volutamente fattori di crescita e cellule staminali. Non ci sono studi scientifici seri che dimostrano l’assenza di rischio che tali elementi possano stimolare la crescita di tumori al seno in donne apparentemente sane, negli anni successivi. Rischio tanto maggiore quanto più giovane è la donna e nelle donne fra i 40 ed i 50 anni dove il rischio oncologico è più alto.

    Pertanto è più sicuro il lipofilling tradizionale (con centrifugazione o meno) ma usato moderatamente.
    Gli studi e le applicazioni di cellule staminali e fattori di crescita sono e saranno utili per persone con patologie gravi, ma al momento consiglio cautela per chi è sano ed ha mammelle apparentemente sane. Almeno fino a che non saranno scientificamente provati con studi di controllo a 10 anni.
    Sinceri saluti
    dott. Egidio Riggio

    Egidio Riggio

    Egidio Riggio

    Dirigente di primo livello presso la struttura complessa di chirurgia plastica dell’Istituto nazionale tumori di Milano. Si è laureato in medicina all’Università di Palermo nel 1989, si è specializzato a Milano in chirurgia plastica nel 1994 e in microchirurgia nel 1997. È esperto in chirurgia sia ricostruttiva che estetica della mammella e della faccia. Consulente […]
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