DOMANDA
Gent. Professoressa, non ho ulteriori sfoghi o domande da portLe, la volevo solo ringraziare con tutto il cuore, nella corrispondenza che abbiamo avuto, purtroppo i limiti di caratteri imposti, non mi hanno permesso di esprimerle tutta la mia riconoscenza. Il rapporto con mia figlia, è e rimarrà per me la priorità ovunque nel mondo mi trovi ed in qualsiasi momento (non pagherà “colpe” che non sono sue); peccato per il resto, l’orgoglio in Italia è un sentimento troppo forte e radicato da superare, e cementato nelle nostre tradizioni e le tradizioni sono le fondamenta di una persona, soprattutto come me che ho avuto un educazione fondamentalmente Cristiana. Le auguro sinceramente di raggiungere i risultati professionali che a mio avviso merita. Un caro saluto
RISPOSTA
Gentilissimo lettore,
come avrà capito ho davvero fatto “il tifo” per lei! E ancora naturalmente le auguro di trovare quell’equilibrio e saggezza che è un punto d’arrivo difficile per ogni essere umano. Lei è dotato di sensibilità e di intelligenza quindi capisce anche gli ostacoli tipici di un percorso critico, quali l’orgoglio…Ognuno di noi ha difficoltà ad essere umile per paura di perdere qualcosa di importante della propria identità o per paura di essere assoggettati…E’ un conflitto quasi quotidiano che prende molte forme e alza barricate interne. Vivere è davvero complicato per tutti! Mi dia sue notizie tra qualche mese: mi farà piacere soprattutto se starà bene come le auguro!
Intanto buone feste
CS