DOMANDA
- Gentile dottoressa,
sono una ragazza di ventitré anni.
Per ragioni di studio ho dovuto trasferirmi in una città a circa 100km dalla mia.
Il motivo per il quale le scrivo è legato all’enorme insofferenza e al senso di oppressione che provo ogni volta che ritorno in “patria”. Sarà forse il profumo della libertà o semplicemente una fuga dalla mediocrità,da gente che non mi “appartiene” , da una chiusura mentale,da una mancanza di comunicazione,dall’ignoranza. Ma come è ben noto “Tutto il mondo è paese”. Questo è vero, ma io proprio non riesco a vivere bene qui. Questa città mi ricorda la sofferenza provata ogni volta per farsi accettare da qualcuno,amicizie sbagliate che ho finito per accettare pur di sentirmi meno sola,sentendomi cosi doppiamente piu sola,mi ricorda gente senza obiettivi,gente chiusa in sé stessa,senza alcuna voglia di conoscere,di esplorare,di aprire le menti. Preciso che ho un rapporto ottimo con la mia famiglia,ho un ragazzo che amo moltissimo e pochi amici di cui ho una buona considerazione. Mi piacerebbe sapere lei cosa ne pensa. La ringrazio in anticipo e aspetto una sua risposta.
RISPOSTA
Gentile ragazza ” in fuga”. Cosa penso? Gli elementi che offre sono pochi ma chiari
Mi trova d’accordo con le sue valutazioni, anche perché è normale sentirsi “stretti” in un luogo, fosse anche il tornare a vivere in famiglia, quando ci si è abituati ai propri ritmi, spazi ed interessi.
Quindi il suo ragazzi vive nella sua città di origine? Se non ho capito male e lei comunque ci si trova bene in questo rapporto, ma non le basta a colmare quei disagi esistenziali che sperimenta nel suo luogo natio, giusto?
Io credi che il focus della questione non sia tanto su un “esterno”, quanto su un “interno”, cioè sulla costruzione di un suo perno interiore.
Nell’arco della nostra esistenza gli altri vanno e vengono, gli interessi particolari si trasformano ed i gusti, si, anche quelli si modificano……….
Lei dovrà imparare ad essere buona amica, complice confidente , di se stessa. Dovrà imparare a scoprire in se il perno .
Importantissimo avere una calda famiglia, un amorevole compagno, amici interessanti e di ampie vedute, ma……tutto ciò non potrà mai essere risolutivo di disagi ed insoddisfazioni, in qualunque stagione di vita e in qualunque luogo.
Quindi si impegni a trovare in se una carica, un supporto, una guida.
È un cammino, un processo e le potrà essere tanto di aiuto farlo con un buono psicoterapeuta, proprio come un viaggio in un paese stranieri, servendosi di buone guide.
Spesso noi siamo stranieri a noi stessi. Conosciamo tanto di ciò che ci circonda e tanta gente, ma poi il vero paese da scoprire restiamo noi: la nostra ricca, preziosa, interiorità!
Auguri