Rapporto con mio padre

    DOMANDA

    Salve dottore, le chiedo aiuto riguardo il rapporto che ho con mio padre; partendo dal presupposto che lui fa tanti sacrifici e non mi fa mancare niente, il nostro rapporto si è incrinato da quando iniziai il liceo, con le mie prime difficoltà inerenti lo studio il nostro rapporto è andato peggiorando sempre più. Mi ha sempre trasmesso insicurezze, nn sono mai stato tranquillo ho sempre avuto paura ma nonostante questo, non sono mai riuscito a fare il mio dovere e cioè studiare. Non so il motivo, quello che posso dirle è che guarda caso, la cosa a cui mio padre tiene di più, è proprio lo studio.Se non fai quello per lui sei pari allo zero.Mi ha sempre tenuto sotto pressione,non sono mai stato libero di fare una cosa senza prima chiedere, ogni volta che uscivo lui mi chiamava e mi rimproverava molto animatamente con insulti e via dicendo fino a rendermi la vita impossibile;tutto questo sempre perché io di studiare non ne volevo e voglio sapere,sbagliando lo so, ma non so il perché.Oggi io mi trovo ad avere 23 anni,”studio” a Roma controvoglia,sono al 4 anno di giurisprudenza,con una decina di esami arretrati,facoltà e città che nn ho scelto io,ma mio padre,e non so cosa fare ancora della mia vita.Le uniche certezze che ho sono la mia ragazza e mia madre con mio fratello che ha 18 anni ed è una bomba in tutte le cose ed è il vero orgoglio della famiglia perché è tutto quello che io non sono,premetto che cerca sempre di aiutarmi. Grazie cordiali saluti dottore, attendo risposte.

    RISPOSTA

    Gentilissimo, quella che ha descritto è una situazione difficile. Cosa è possibile consigliarle? Prima di tutto, la mia impressione è che lei abbia bisogno di un aiuto che la sostenga nel delicato passaggio dalla fase adulta di dipendenza a quella della fase adulta di indipendenza. Il punto chiave psicologico nel suo caso mi sembra quello di raggiungere l’indipendenza psicologica, oltre che, se possibile, l’indipendenza materiale da suo padre e, più in generale dalla sua famiglia. Certo, sua madre e suo fratello, da quanto racconta, possono essere figure importanti nell’aiutarla a compiere questo difficile processo, ma non bastano. Solo un aiuto mirato di un professionista (psicoanalista e/o psicoterapeuta esperto in queste tematiche) può essere risolutivo. Problemi di questa portata non si possono risolvere con un semplice consiglio. Auguri per tutto, Luigi Aprile

    Luigi Aprile

    Luigi Aprile

    ESPERTO IN LINGUAGGIO E LETTURA NEI BAMBINI. Docente di psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione all’Università di Firenze. Nato nel 1957 ad Addis Abeba (Etiopia), ha conseguito un dottorato in psicologia presso l’Università di Firenze. Si interessa soprattutto di sviluppo dei processi lessicali e di comprensione della lettura.
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