Raynaud e livedo reticularis

    Pubblicato il: 2 Ottobre 2015 Aggiornato il: 2 Ottobre 2015

    DOMANDA

    Gent.mo dottore, da pochi giorni le temperature sono diminuite dopo il caldo impietoso di questa estate, ma tanto è bastato perché si ripresentassero, anche se in forma lieve date le temperature ancora accettabili, i fenomeni (Raynaud e livedo) che da tre/quattro anni mi accompagnano per tutta la stagione invernale e che mi preoccupano perché ne ha sofferto mia madre, colpita, dopo i 60 anni, da due TIA e morta a seguito di un infarto intestinale all’età di 92 anni. Fumatrice media come lei, a seguito di una vertigine parossistica di cui sono stata vittima l’anno scorso, generatasi a letto, dopo un cambio di posizione della testa sul cuscino, e un episodio, successivo, di amauroma, sono stata sottoposta a TAC cerebrale e poi RM cerebrale con contrasto, doppler dei vasi sovraortici, visita otorino e due visite neurologiche. Gli esami strumentali non hanno evidenziato nulla di particolarmente significativo, se non una generica vasculopatia legata all’età (ho 63 anni). I due neurologi consultati hanno entrambi diagnosticato una cefalea muscolotensiva. L’unico parere discordante è stato quello dell’otorino, anche vestibologo, che ha dato un’eziologia vascolare alla vertigine in merito alla quale era stato consultato. Le caratteristiche dell’episodio vertiginoso sono state: un ronzio nella testa e, siccome io, spaventatissima e sola in casa, ho cercato di alzarmi, la totale incapacità a reggere la testa (sensazione drammatica!) e a riprendere la posizione eretta se non dopo un’ora o due. Anche gli esami del sangue non presentano problemi, se non un livello di omocisteina più elevato della media. Ho fatto anche una visita cardiologica (per l’esattezza un ecocardiogramma) risultato nella norma e una RM del tratto cervicale, da cui si evince la presenza di due protrusioni. Di fatto, dal momento in cui si è verificato l’episodio della vertigine, io non sto più bene. Temo possa ripresentarsi in qualunque momento e, in ogni caso, il mio senso di stabilità è diventato estremamente precario. Lei cosa ne pensa? Quali controlli è necessario che io faccia ancora, e quali in particolare per capire se ho problemi vascolari seri?

    RISPOSTA

    Buongiorno Signora, viene richiesta opinione sul fenomeno di Raynaud che notoriamente interessa le mani, e meno di frequente i piedi, ma il quadro che descrive appare più complesso e difficilmente gestibile per mail o telefono.

    Sul fenomeno di Raynaud è certo che il cambio di stagione può ripresentarlo, ma innanzi tutto è contrindicato il fumo. La terapia si basa su una appropriata protezione dal freddo (senza esagerare e comunque non solo protezione alle mani, ma evitando dispersioni di calore anche da altre parti del corpo). Utili potrebbero essere i farmaci (come la nifedipina o la pentossifillina che richiedono però una visita medica per la prescrizione).

    Sul resto, sarei tranquillo data la negatività delle indagini vascolari e tenderei a dare ragione ad altre cause non vascolari per le vertigini che possono ben essere legate a problemi o ortopedici o otorino.

    Le vicende familiari possono condizionarla per paure sulla sua salute, e la invito ad essere più tranquilla perché non ne intravedo legami.

    Cordiali saluti

    Prof. Giovanni B. Agus

    Giovanni Agus

    Giovanni Agus

    CHIRURGO VASCOLARE. Professore ordinario di chirurgia vascolare all’Università degli Studi di Milano. Nato a Cagliari, svolge attività chirurgica e di ricerca in angiologia arteriosa, venosa e linfatica. È presidente d’onore del Collegio italiano di flebologia. Inoltre è autore di oltre 400 pubblicazioni e 13 libri sulla sua specialità. È impegnato nel no profit come vicepresidente […]
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