Re:Difficoltà a superare un tradimento…

    Pubblicato il: 7 Marzo 2012 Aggiornato il: 7 Marzo 2012

    DOMANDA

    Gentile dottoressa Moè…
    Ho scelto di ”consultarmi” con lei perchè,leggendo alcune sue risposte ho appreso la sua convinzione che i pensieri siano gestibili… Controllare il fluire dei suddetti è la cosa che proprio non riesco a fare…Per qst,dopo ogni breve periodo di serenità mi ritrovo a rimuginare su quel passato troppo doloroso da poter superare…A pormi mille domande su come sia possibile tradire chi si ama… Ha concluso la sua risposta sostenendo che ne usciremo più forti e maturi…è quello che mi auguro,è quello in cui spero…è la ragione per la quale continuo a lottare nel tentativo di salvare qst amore… Ma le emozioni che lei mi consiglia di non temere sono la causa della mia incapacità di andare avanti…Rabbia,disperazione…odio… Mi angoscio col pensiero di quei 15 giorni che lui non ha atteso e che avrebbero potuto cambiare tutto…evitarmi tutto qst dolore…qst rancore. Potevamo essere felici insieme ma lui ha scelto di assecondare le sue voglie,come un bambino capriccioso. Non so perdonarlo,ma non riesco a rinunciare a lui. Provo continuamente ad affidare a lui le mie emozioni,i miei sentimenti…ma non sa gestirli… Cerco di capire cos’abbia fatto scattare quella molla…la ragione delle sue azioni…ma lui non sa spiegarmelo… E rimaniamo entrambi imprigionati in qst limbo di tormenti e disperazione…incapaci sia di andare avanti che di separare le nostre vite. Sono stanca….non so smettere di tormentarmi… Come si gestiscono i pensieri?

    RISPOSTA

    Il pensiero alimenta le emozioni, ma emozioni troppo forti o ingestibili lo mandano in tilt. E’ questo quello che credo le stia accadendo e che si può risolvere solo dandosi tempo…. e coltivando nel tempo buoni pensieri.
    In letteratura definiamo questo fenomeno come re-appraisal ovvero ri-valutazione cognitiva. Un esempio classico riguarda una arrabbiatura (la immagini pure in un contesto diverso da quello per lei problematico). Prima uno è furibondo e intraprenderebbe azioni forti oppure si lascerebbe andare ad espressioni colorite poi …. con il tempo e cambiando pensieri, situazioni di vita (che generano altre emozioni), tornando ai propri obiettivi e valori … questa rabbia forte diventa un po’ di nervosismo, contrarietà, disappunto …. infine passando altri eventi e altri pensieri il tutto si può sciogliere.
    E’ un processo che diventa circolare, per cui il pensiero influenza il vissuto emotivo e quest’ultimo alimenta il pensiero. Circolare non vuole significare però ‘circolo vizioso’. La immagine più corretta è quella di una spirale, si auspica rivolta verso l’alto o meglio l’esterno: uscire da sé, dai pensieri e dalle emozioni che bloccano…
    Può però diventare un circolo vizioso quando vi è eccesiva ruminazione ovvero un continuo ripetersi ciò che è stato o che avrebbe potuto essere, la persona che sono, che lui è, le cose che sarebbero potute andare per altro verso…. Insomma quel passato – vissuto così – sembra non passare!
    Non abbia fretta. Il perdono implica un accogliersi come essere feriti per ritrovarsi …. attenzione ! … diversi da prima, il che non significa né migliori né peggiori, ma qualitativamente differenti.
    Per queste ragioni la incoraggio davvero a non voler controllare tutto e ad oltranza, ma ad accogliersi anche in queste sue incapacità, a non costringersi ad essere perfetta … e a non consegnare tutto il suo vissuto emotivo a lui … se non per costruire assieme.
    Provi ogni sera a richiamare tre cose per cui è grata e lo faccia per una settimana o anche più. E’ un modo per far crescere emozioni positive in grado di contrastare l’eccesso di emotività negativa che la situazione contingente le crea.
    Privi anche a interrogarsi su altri modi che lei sola conosce per promuovere in sé emozioni positive… alcuni amano il giardinaggio, altri le passeggiate, l’ascoltare musica… lei sola sa quali situazioni/attività/ambiti le sanno generosamente regalare emozioni positive
    … infine provi a mettere nelle sue mani tutta questa emotività positiva e vedrà che le emozioni negative le peseranno meno… A quel punto forse anche i pensieri la tormenteranno in maniera più sporadica e ‘gestibile’ o addirittura saranno sostituiti da altri in grado di farla sentire bene.
    Rinata lei (attraverso una ‘cura’ di emozioni positive) vedrà che non le sarà difficile ridare il via alla relazione.