RE:punture di ago

    DOMANDA

    Gentile Dottor Camporese,mi rammarico gia da ora se la disturbo nuovamente. Innanzitutto La ringrazio per avermi risposto alla mia prima domanda. Le riscrivo per dirLe che accetterò il Suo consiglio sicuramente e per dirLe che le punture da me fatte consistevano anche in terapie lunghe anche un mese e poteva capitare che nello stesso mese mi pungessi piu di una volta e che quando lavoravo come sarto, i colleghi con i quali mi pungevo con lo stesso ago, ci lavoravo almeno per 7 anni consecutivi e sia i colleghi che le persone alle quali facevo le punture ero sicuro avessero chi l’hbv e l’hcv e chi l’hiv. E’ per questo che vorrei sapere che cosa vuole dire per un rapporto continuativo. Spero che Lei abbia comunque lo stesso consiglio per me dopo le mie considerazioni. Prometto che dopo questa lettera, non Le scriverò più e non la disturberò più. Le auguro ancora buon lavoro e buona serata.

    RISPOSTA

    Pungersi, soprattutto nel caso delle punture che si procurano i sarti, non è affatto sinonimo di acquisizione di possibili infezioni. Ci mancherebbe altro. Però, quando gli episodi si ripetono, soprattutto con le stesse persone,tanto più se certamente malate di patologie trasmissibili con questa modalità, c’è una se pur minima possibilità di contagio. Come però le ho già anticipato, nel suo caso, come in quello di molti altri utenti precedenti, il rischio di avere acquisito una malattia è molto, molto limitato. Ma, come ho più volte suggerito, qualora l’ansia prevalga sul buon senso, rimane comunque l’ipotesi di eseguire le analisi previste per ESCLUDERE qualunque ipotesi di infezione.