recidiva

    Pubblicato il: 14 Marzo 2011 Aggiornato il: 14 Marzo 2011

    DOMANDA

    La ringrazio x la risposta del 7/marzo-vivo a Napoli e venire nelle Marche x il momento mi è difficile!Vorrei approfondire il suo pensiero che ho letto sul sito:A)l’uso dei farmaci antiaritmici solo in caso di RECIDIVA di FA,come faccio a capire l’insorgere di una FA se anche durante ECG da sforzo non mi sono reso conto del caso? B) il carico orale dei farmaci di classe IC,Flecanide e Propafenone- nel caso di un episodio-è in grado di CONVERTIRE l’aritmia in tempi brevi,evitando l’assunzione prolungata di farmaci(Am J cardiol 1994-74 503-505!!!Che significa? Cioè faccio una sola volta la cura e poi basta?Se non posso evitare la cura,può consigliarmela? La rigrazio anticipatamente-Giuseppe

    RISPOSTA

    Caro Signore,

    i rimedi menzionati sono applicabili solo quando uno avverta l’ aritmia e quindi sia sintomatico e servono per farla cessare a breve senza pertanto dovere necessariamente assumere farmaci tutti i giorni come profilassi. Se la FA non si avverte tali rimedi sono spuntati. Bisogne nel caso invece decidere se vale la pena dare farmaci giornalmente per cercare di mantenere il ritmo o non trattare per niente l’ aritmia preoccupandosi solo di impedire l’ avvento di embolie con la terapia anticoagulante quando necessaria.

    Alessandro Capucci

    Alessandro Capucci

    Professore ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università Politecnica delle Marche di Ancona. Nato a Faenza (Ravenna) nel 1948, si è laureato in medicina all’Università di Bologna nel 1973, dove si è specializzato in medicina interna e medicina dello sport. All’Università di Ferrara si è poi specializzato in malattie cardiovascolari. È professore ordinario di malattie dell’apparato […]
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