referto mammografia

    Pubblicato il: 2 Marzo 2012 Aggiornato il: 2 Marzo 2012

    DOMANDA

    Gent.mo Dottore, volevo chiederVi un parere riguardo una mammografia di controllo che ha effettuato mia madre, 56 anni, pochi giorni fa. Premetto che nella famiglia di origine di mia madre non ci sono casi di cancro e che è in menopausa da circa 6-7 anni. Dalla mammografia, è stata rilevata una piccola chiazza di addensamento che nella mammografia precedente, effettuata 2 anni prima, non era presente; per questo motivo, il rediologo ci ha consigliato una ecografia di conferma. In particolare, Vi cito entrambi i referti.
    Il referto della mammografia recita:
    “Esame eseguito nelle due proiezioni cranio-caudale e obliqua.
    Tessuto ghiandolare in involuzione adiposa. Profili cutanei regolari. Assenza di microcalcificazioni e di lesioni nodulari con segni radiologici di sospetto. Piccola chiazza di addensamento nel quadrante superiore esterno di sx. Completare con ecografia.”

    L’ecografia, effettuata dallo stesso medico radiologo, riporta:
    “Ecogenicità dei tessuti mammari come di norma. Non sono apprezzabili lesioni focali solide con caratteri di sospetto. Cavi ascellari liberi. Assenza di formazioni cistiche.”

    La piccola chiazza di addensamento, presente nella mammografia, in ecografia non è stata proprio rilevata, per cui il radiologo sostiene sia un artefatto radiografico. Cosa ne pensate? Posso stare tranquilla per la mia mamma o è il caso di effettuare altri controlli(fermo restando che ripeteremo la mammografia tra circa 3-4 mesi giusto per verificare l’evoluzione di suddett

    RISPOSTA

    Gentile signora Rossella,
    nella mammografia è descritta una chiazza d’addensamento isolata di cui non sono note le dimensioni(piccola dovrebbe essere meno di 1 cm), ritengo senza caratteristiche morfologiche di sospetto: pone nella circostanza un “dubbio” in quanto “isolata” e non visibile alla precedente indagine.
    L’indicazione all’ecografia è complementare. La tecnica non rileva nodi “ecograficamente dimostrabili” nella sede corrispondente: pertanto la conclusione diagnostica integrata è di negatività.
    Non posso che prendere atto che l’iter diagnostico risulta corretto come le conseguenti conclusioni.
    Ovviamente lei comprende che il mio parere si basa su quanto da lei segnalato e senza la valutazione né delle immagini né della paziente.
    Mi rimane un po’ oscura la spiegazione che la chiazza corrisponda a un “artefatto”: con tale nome si designano infatti immagini, prodotte dal sistema radiografico, non sostenute da una struttura o da un dettaglio realmente presenti. Potrebbe forse corrispondere a una “sovrapposizione”.
    Sembra ancora evidente che senza una “immagine reale” non è configurabile un successivo approfondimento con prelievo mediante ago, in questo caso su guida radiostereotassica, cioè mediante riprese mammografiche con diverse incidenze; così il controllo a distanza, ad esempio di 6 mesi, è coerente con il quadro descritto e quindi è consigliato, mentre il ricorso ad altre tecniche quali la Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto non sembra trovare sufficiente giustificazione.
    Infine credo importante concludere suggerendo di riporre fiducia nel medico-radiologo che ha condotto entrambi gli esami e formulato il giudizio diagnostico secondo criteri in sintonia con le attuali conoscenze e molte linee-guida e… di seguire le sue direttive.

    Luigi Pescarini

    Luigi Pescarini

    Luigi Pescarini

    ESPERTO IN SENOLOGIA DIAGNOSTICA. Luigi Pescarini, specialista in radiologia e studioso senior dell’Università di Padova, già direttore dell’unità complessa di senologia all’Istituto Oncologico Veneto di Padova. Nato a Thiene (Vicenza) nel 1947, si è laureato all’ateneo padovano, dove si è anche specializzato in radiologia diagnostica e in radiologia. Inoltre ha svolto l’ufficio di professore associato […]
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