Reflusso biliare

    DOMANDA

    Buonasera dottore
    sono una signora di 39 anni ,a gennaio ho partorito una bimba e a febbraio ho inviato a sentire disturbi al fianco destro e stomaco.il gastroenteologo mi disse che era un reflusso biliare ,non sapendo cosa fosse sono stata tranquilla perché non era nessun cattivo male.Ma poi andando su internet sono iniziati i miei veri incubi fin quando non ho deciso fine fare una gastroscopia dove si evidenzia un esofagite di tipo a una gastroduenite e abbondante muco misto a bile.Da allora non vivo più sono caduta in una profonda depressione perché ho letto che il più delle volte questo tipo di reflusso porta alla esofagite di barretta e io ne sono terrorizzata.la terapia che sto facendo ha poco effetto.Sono stata operata 4 anni fa di colecisti e non ho mai sofferto di reflusso.Da dire anche che è giunto doponove mesi di ansia perché la gravidanza mi ha dato tanti problemi.
    Il mio medico mi ha detto che dovrò fare una gastro ogni anno ma io non voglio arrivare ad avere l esofagite di barretta se le cure no funzionano che devo fare.Ho sentito parlare della intervento senso Nilsen ma è una cosa non certa il mio cardiaco risulta in sede e continente anche il piloro e pervio allora perché?
    Se è possibile potremmo anche vederci da vicino confido in una sua risposta

    RISPOSTA

    Gentile signora, la sua condizione di reflusso biliare duodeno-gastrico è condizione molto frequente.La bile che viene prodotta dal fegato viene immagazzinata nella colecisti che la rilascia quando è utile per i processi digestivi al momento del pasto. Quando la colecisti non funziona perchè è piena di calcoli o quando, come nel suo caso, è stata asportata  la bile fluisce continuamente nel duodeno e si creano condizioni perchè si crei un reflusso duodeno gastrico di bile. A volte, quando è presente reflusso gastroesofageo la bile può giungere in esofago e da luogo al cosiddetto reflusso alcalino. L’esofagite A è una condizione che va curata con gli adeguati farmaci e solo quando non c’è risposta alla terapia si procede con esami come la pHmetria-impedenzometria e la manometria che possono fornire l’indicazione per un intervento di plastica anti reflusso che è necessario in meno del 5% di tutti i reflussi gastroesofagei. Il Barrett è una condizione che può manifestarsi in alcuni casi, di certo non il suo se si cura adeguatamente ed è considerata fattore di rischio per il carcinoma dell’esofago, ma anche qui il rischio è davvero basso. in definitiva si faccia seguire da un buon gastroenterologo e stia tranquilla. Infine non esiste una linea guida che imponga una fastidiosa gastroscopia annuale: questa andrà ripetuta sulla base di valutazioni cliniche da parte del medico che variano di persona in persona.

    Gabriele Riegler

    Gabriele Riegler

    Professore associato di gastroenterologia all’ Università della Campania Luigi Vanvitelli. Nato nel 1948, si è laureato in medicina nel 1973 per poi specializzarsi in semeiotica e diagnostica di laboratorio e in gastroenterologia. Autore di oltre 160 lavori scientifici, si è occupato di ricerca in tema di cancro del colon, di malattie infiammatorie intestinali e di […]
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