Reflusso e steatosi epatica non alcolica

    DOMANDA

    Egr. Prof. Riegler,
    sono un signore di trentadue anni, affetto in alcuni periodi di stress da bruciore allo stomaco dopo cena credo sia un REFLUSSO GASTROESOFAGEO, e in cura con bisaprololo 1,25 per lieve aritmia e valvulopatia da malattia reumatica acuta contratta in infanzia.
    Vorrei avere cortesemente due informazioni:
    – come terapia del reflusso è preferibile fare una cura di 20/30 giorni con Esomeprazolo 20 mg, Omeprazolo , Pantoprazolo (Malox) o sodio alginato-potassio bicarbonato (Gaviscon) e il PEP TEST (analisi della saliva) è attendibile, può essere un alternativa alla gastroscopia ?
    – causa obesità (178 cm 95 kg) e sedentarietà, ho i valori elevati delle transaminasi (GOT 72-GPT 137) con diagnosi di steatosi epatica non alcolica. Il medico curante mi ha prescritto Cinarepa. Gli esami hanno escluso un epatite.
    E’ utile che mi sottopongo ad ulteriori analisi come il cytomegalovirus ed ecografia epatica o non devo fare altro che dieta ed attività fisica ?

    In attesa di un riscontro, porgo cordiali saluti

    RISPOSTA

    Intanto mi scuso per l’abissale ritardo dovuto alla mia piattaforma informatica.

    Lasci perdere il PEP test. Da quello che mi dice la prima “terapia” per il reflusso sarebbe la perdita di peso il che darebbe probabilmente contributo alla condizione aritmica. Per quanto riguarda i farmaci, i PPI (la classe di cui fanno parte i primi tre farmaci che lei elenca) secondo il giudizio del suo medico vanno presi con continuità per periodi più o meno lunghi a volte anche a tempo indeterminato. Ma ripeto ogni paziente è diverso e non esistono regole fisse. Il Maalox (come il Riopan) è un antiacido e va preso solo al momento della sensazione di acidità o di bruciore. Il Gaviscon è altra cosa ed è una schiuma che protegge l’esofago dall’acidità del reflusso. Per la steatosi dieta ed attività fisica soprattutto. Di solito la steatosi non conduce ad epatite cronica ma anche qui vale il giudizio del curante che le potrebbe far eseguire un fibroscan per verificare una eventuale evoluzione fibrotica. In sintesi la sua domanda pone quesiti a cui si può rispondere in modo generico in quanto richiederebbe un’analisi del caso più completa.

    Gabriele Riegler

    Gabriele Riegler

    Professore associato di gastroenterologia all’ Università della Campania Luigi Vanvitelli. Nato nel 1948, si è laureato in medicina nel 1973 per poi specializzarsi in semeiotica e diagnostica di laboratorio e in gastroenterologia. Autore di oltre 160 lavori scientifici, si è occupato di ricerca in tema di cancro del colon, di malattie infiammatorie intestinali e di […]
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