DOMANDA
… (continua)
Dopo circa 3-4 gg ho di nuovo avuto degli acidi molto forti che hanno irritato la zona erosa. Ho subito ripreso la somministrazione di pantoprazolo, sempre in dosi da 20mg. I dolori sono ripresi ma poi andando avanti con la cura sono passati. Lo so, e’ stato un gesto irresponsabile, ma mi ero illuso che ero guarito…
Attualmente, mi sento abbastanza bene, ho solo una sorta di “fastidio” in prossimita’ dell’esofago (la zona in cui si e’ verificata l’erosione).
Vorrei di nuovo ripetere l’analisi endoscopica (tra l’altro molto fastidiosa ed invasiva) per capire a distanza di un anno lo stato di guarigione.
Sinceramente vorrei sospendere la cura con il pantoprazolo. Non ho mai assunto farmaci a lungo termine come in questo caso eho letto che ci sono degli effetti collaterali.
Ho letto l’articolo in cui riportate, tra le tecniche sperimentali, la possibilita’ di “ricostruire” e ripristinare il normale funzionamento dell’esofago.
Sarei interessato, questa potrebbe essere, forse l’alternativa all’assunzione di farmaci tutta la vita.
Le riporto per semplicita’ l’articolo:
http://www.ok-salute.it/diagnosi-e-cure/10_a_reflusso-gastroesofageo-intervento_2href=”/
Confido in una sua risposta.
Le auguro un buon 2013.
RISPOSTA
Reflusso gastresofageo
Se i suoi sintomi risalgono al’infanzia, c’è una evidente situazione predisponente che, come tale, richiede un trattamento prolungato, se non continuativo. 20 mgr assunti al mattino a digiuno possono essere sufficienti, a condizione che lei continui a stare bene. Se è così può provare anche una assunzione a giorni alterni, semprecchè si mantenga il benessere. Per l’intervento chirurgico sarei molto cauto, perchè circa la metà dei casi operati deve comunque continuare ad assumere farmaci.