Relazione con ex tossicodipendente e contagio da hiv

    DOMANDA

    Buongiorno Dottore, sono una ragazza che ha enormemente bisogno del Suo aiuto per decidere con cognizione di causa del proprio futuro. Un mese fa ho conosciuto un ragazzo e una settimana fa sono venuta alla conclusione che questo ragazzo ha avuto un passato da tossicodipendente, credo da eroinomane. Lui non me lo ha mai detto direttamente, è una conclusione cui sono pervenuta io dopo aver notato svariate stranezze e alla luce di alcune cose che mi ha detto. Tra queste cose, una mi ha fatto pensare che abbia assunto l’eroina bucandosi. Il problema è che io mi sono innamorata. Anche lui si è innamorato di me, questo sì me lo ha confessato. Inoltre, penso che anche un ex tossicodipendente che si sta curando abbia il “diritto” di essere amato da una donna e di cercare di costruire qualcosa con lei. Non vorrei dover troncare tutto per via del suo passato, perché ne sono innamorata e perché credo che la felicità debba appartenere a tutti. La domanda che mi pongo, a causa della quale ho per ora interrotto i miei rapporti con lui (che mai sono andati oltre il bacio sulle labbra), è: se lui avesse contratto per via delle siringhe l’hiv, dagli esami medici che ha espletato sarebbe sicuramente già venuto fuori? O possono darsi casi in cui il virus pur presente non si rivela neppure agli esami clinici? Qualora dunque questo ragazzo mi assicurasse che non è pericoloso per la mia salute, potrei “fidarmi” e aprirmi a una relazione completa o ci sarebbe sempre il rischio per me di contagio?

    RISPOSTA

    Gentile lettrice, sono perfettamente d’accordo con lei che un ex tossicodipendente che si sta curando abbia il “diritto” di essere amato da una donna. Però è anche vero che ogni tossicodipendente o ex-tossicodipendente dovrebbe sentire il dovere di salvaguardare la salute della propria compagna. Quindi, la invito a chiarirsi con il suo ragazzo, e se emerge realmente il suo passato di tossicodipendente, lo solleciti a effettuare, di certo, il test per l’HIV, ma anche i markers epatitici (per l’epatite B e C). Non dimentichi, infatti, che l’epatite C è fra le malattie più diffuse fra i tossicodipendenti per via venosa, per l’uso comune di aghi e siringhe. Nel frattempo che accerti tutto ciò, la invito vivamente a non avere rapporti non protetti con il suo ragazzo.
    Faccia questi passi per la sua sicurezza con serenità.
    Se ha bisogno di altri consigli mi può ricontattare in questa sede oppure può prendere contatto con il Centro di Malattie Sessualmente Trasmesse che è attivo presso il reparto da me diretto, nell’ospedale Cotugno di Napoli.
    La saluto cordialmente
    nicola abrescia

    Nicola Abrescia

    Nicola Abrescia

    Direttore della struttura complessa di malattie infettive e Aids donne dell’ospedale Cotugno di Napoli. Nato a Salerno nel 1947, si è laureato in medicina nel 1974 e si è specializzato in malattie infettive nel 1977. È docente di clinica delle malattie infettive alla facoltà di medicina dell’Università Federico II di Napoli.
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