restringere lo stomaco

    DOMANDA

    Una mia carissima amica mi ha appena detto di avere intenzione di effettuare un’operazione implicante l’asportazione di una parte dello stomaco per risolvere i suoi problemi di metabolismo.

    Infatti, dopo aver subito un’operazione per rimuovere non ricordo bene cosa che le provocava un reflusso, ha iniziato ad ingrassare ed avere sempre fame. Al momento, non è obesa, ma è sicuramente ingrassata pur mangiando poco ed essendo perennemente a dieta e seguita da dietisti.

    Ha provato farmaci ed integratori per ridurre l’appetito, ma è stato inutile e non le va più di soffrire a causa delle privazioni alimentari.

    Così, ha pensato, prima, di provare a mettere un palloncino che, però, va tolto dopo 6 mesi e, se non basta, ad effettuare la predetta operazione.

    Io non me ne intendo, ma mi sono sentita di sconsigliarla. Lei che ne pensa? Ha qualche suggerimento alternativo?

    Grazie mille in anticipo e cordiali saluti

    PS: è il mio primo consulto!

    RISPOSTA

    Gentile Signora, grazie del’importante domanda. L’intervento chirurgico per correggere alterazioni del metabolismo (si parla di “Chirurgia metabolica”), è utile in termini di riduzione del peso corporeo (e del colesterolo). Attenzione, però, ai frequenti effetti collaterali, quali, ad esempio, dolori addominali, carenze di ferro, folati e vitamina B12. In genere, comunque, va sottolineato che viene riservata ai gravi casi di obesità, in cui il rapporto tra peso in Kg diviso per il quadrato dell’altezza in metri (il cosiddetto “Indice di massa corporea”) raggiunge e supera il valore di 40. Non mi sembra il caso della sua amica, a cui va consigliato di rivolgersi a un bravo medico nutrizionista che le faccia fare delle analisi per capire se ci sono alterazioni riguardanti, ad esempio, l’insulina, gli ormoni tiroidei, gli ormoni surrenalici, base per l’approccio terapeutico che non deve limitarsi alla dieta, ma deve contemplare l’intervento di altre figure profesionali come un istruttore per una giusta attività fisica e, eventualmente, uno psicoterapeuta per intervenire anche sulla sfera psichica.

    Roberto Volpe

    Roberto Volpe

    Ricercatore al Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Specializzato in malattie del fegato e del metabolismo all’Università di Roma e dottore di ricerca in aterosclerosi all’Università di Siena, è autore di oltre 160 pubblicazioni scientifiche, prevalentemente su argomenti di epidemiologia cardiovascolare e di terapia dietetica e farmacologica delle malattie del […]
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