DOMANDA
Buongiorno, mi chiamo Stefano, ho 41 anni e svolgo attività di tassista. Le ho già scritto lo scorso 2 gennaio e La ringrazio per la Sua cortese risposta. Le riscrivo in quanto il problema al piede si è di nuovo propagato all’intera gamba con dolore, a momenti anche molto acuto, che si propaga appunto dalla schiena (livello lombare) al piede. In data 3 gennaio, riuscendo a stento a camminare, mi sono recato di nuovo al pronto soccorso dell’Humanitas. Diagnosticata la conosciuta lombosciatalgia mi è stata prescritta la seguente cura: Delatacortene forte 25mg 1 cp per 5 gg, poi 1/2cp per ulteriori 5 gg; Sirdalud 2 mg ogni 6-8 ore se dolore; Omeprazolo 20 mg; Valium 7 gocce la sera. Riposo(inevitabile, al momento, l’astensione dal lavoro). Stò seguendo la suddetta cura e ho riscontrato un lieve miglioramento anche se verso sera il dolore si riacutizza. Conto nel proseguimento della cura. Intanto ho avuto l’esito della risonanza magnetica dal cui referto appare: “Acquisizione secondo piani sagittali pesati in T1 e T2 e secondo piani assiliali pesati in T2. Metameri normolineati con rettificazione della fisiologia lordosa. In L4 L5 alterazione degenerativa del disco con iniziale protusione intracanalare mediana. In L5 S1 voluminosa ernia discale intracanalare, espulsa. Paramediana laterale sx, con nucleo di circa 1,5 cm di diametro. Evidente il conflitto con la radice S1 sx. Ulteriore spazi intersomatici nella norma. Speco vertebrale di regolare morfologia e ampiezza. Regolare il segnale del compartimento midollare schelettrico.”. Ho fissato appuntamento per la visita neurochirurgica al prossimo 2 febbraio(pur privatamente, non sono riuscito prima). Le sarei grato se potesse esprimere un parere sull’esito della risonanza suddetta e se potesse darmi dei consigli su “norme comportamentali” da adottare nell’attesa della visita, sempre con la speranza che la cura che stò seguendo dia i migliori risultati.La ringrazio in anticipo e Le porgo i miei più cordiali saluti.
RISPOSTA
Caro Signor Stefano,
la RM ha permesso la diagnosi e la presenza di un’ernia espulsa può determinare una sintomatologia radicolare (all’arto inferiore) ANCHE PER UN MESE O DUE. Se pèoi non recede con la terapia prescritta in sede di PS è possibile che si debba intervenire chirurgicamente. Per il momento stia a riposo e faccia la cura prescritta.
Mi spiace
P.Gaetani