DOMANDA
Gentile dott.ssa Schiralli, recentemente ho letto la sua risposta al problema di una ragazza che le chiedeva per quale motivo a scuola non riuscisse a rendere più come prima. Leggendo quelle righe mi sono immedesimata molto nella situazione, solo che io non ho 17 anni ma 25. Ma vivo lo stesso problema perché, a cinque esami dalla laurea, non riesco più a studiare come prima o a concentrarmi. Sono sempre stata alla ricerca di una perfezione che, razionalmente, so di non poter raggiungere. Ma il senso di colpa di aver deluso me stessa e i miei genitori mi perseguita e, molto spesso, si trasforma in vero e proprio panico di non riuscire a portare a termine gli studi. Una paura irrazionale, lo so, forse sintomo di strascichi psicologici che non ho mai risolto ma solo accantonato…Vede ho attraversato un momento molto buio al termine del liceo che mi ha portato a sbagliare facoltà e a cadere in una profonda depressione. Sono riuscita a rialzarmi ma temo che gli effetti di quel periodo si facciano, a volte, ancora sentire. Spero che lei mi possa aiutare a fare un po’ di chiarezza.GRAZIE
RISPOSTA
Cara Franca,
forse la chiave del suo problema sta in quelle righe verso la fine in cui accenna al momento molto buio che ha attraversato alla fine del liceo e che l’ha portata a fare scelte sbagliate negli studi.
Probabilmente, come accade in certi casi, al termine della scuola superiore si può manifestare una crisi, con una conseguente battuta d’arresto, proprio quando si dovrebbe “decollare”. Non sempre infatti le ali sono sufficientemente ampie per spiccare il volo e non sempre la “valigia della sicurezza” è attrezzata per il viaggio verso l’adultità . Subentrano in questi casi un disorientamento e un angoscia profonda, che talvolta affondano le radici in altri problemi, di solito familiari, non risolti e che ci si porta dietro da tempo, sperando in una soluzione spontanea con il crescere. Anche quella costante ricerca della perfezione che lei mi accenna può essere la spia di un tentativo continuo di tenere a bada difficoltà ed emozioni magari troppo intense da gestire.
Il non riuscire a laurearsi a cinque esami dalla laurea non è un fatto casuale, come non è casuale la scelta di una facoltà che non la entusiasma. Potrebbe esserci dietro la paura di crescere, di staccarsi dalla famiglia; il senso di inadeguatezza o il non sentirsi autorizzata a costruirsi una vita propria (lei fa riferimento ad un senso di colpa che la perseguita).
La depressione di cui ha sofferto a 17 anni e che lei teme si ripresenti in realtà era una spia di una parte di lei che le segnalava qualcosa che non andava e, come tutte le spie, aveva una sua importanza e una sua utilità . Forse ora è il momento di ascoltare questa parte di lei che ogni tanto si fa viva nei momenti in cui dovrebbe decollare, per darle voce e sentire cosa ha da dirle. Sicuramente è una parte importante, che non ha potuto avere spazio per qualche motivo, ma che sarebbe opportuno “liberare”. Una parte certamente molto bella di lei.
Per fare questo occorre che lei si rivolga a uno psicologo che l’aiuti a fare luce e a far sì che lei possa prendere in mano la sua vita senza sensi di colpa, senza una ricerca affannosa della perfezione (che la farebbe rimanere sempre immobile e scontenta), senza angoscia, ma con la voglia di costruire il suo futuro.
In bocca al lupo e, se vuole, mi faccia sapere.
Un saluto
Rosanna Schiralli