DOMANDA
Buona sera,
mio padre di 80 anni compiuti ha subito nell’aprile del 2018 un intervento chirurgico per sostituzione valvola aortica con bioprotesi e valvuloplastica a cuore aperto della valvola mitralica senza sostituzione. Premetto che è una persona ancora molto attiva ma per problemi di pressione alta da qualche anno prende diverse pastiglie.
Purtroppo la riparazione della valvola mitralica non ha avuto esito positivo, (ci è stato comunicato alle dimissioni) , l’insufficienza mitralica moderata/severa è rimasta tale e quale a prima dell’intervento, infatti mio padre ha continuato ad avere problemi di affaticamento e mancanza di fiato , sopratutto in questo ultimo mese le cose stanno peggiorando, tanto che il consiglio del medico di base è di tornare dal cardiologo per accertamenti e per vedere se sarà possibile reintervenire per la sostituzione della valvola mitralica… Ora io mi chiedo se può un uomo di 80 anni affrontare a distanza di pochi mesi un nuovo intervento a cuore aperto e se i rischi sono maggiori della prima volta… Non si potrebbe intervenire con un metodo meno invasivo del classico taglio del torace ? Ringrazio dell’attenzione e attendo una gentile risposta. Cristina
RISPOSTA
Il paziente è sintomatico, pertanto bisogna prendere una decisione su cosa proporre: intervento chirurgico di sostituzione valvolare o impianto via transcatetere di mitraclip, laddove fosse possibile e indicato poterlo eseguire. Non posso, senza visitare il paziente, dire se può o meno subire un nuovo intervento.