DOMANDA
Egregio Dott. Varenna,
sono un uomo di 48 anni e Le scrivo per avere un Suo parere professionale in merito al mio problema di algodistrofia al piede, che mi è stato diagnosticato in agosto 2018, dopo esame di RM. Il problema ha iniziato a manifestarsi seriamente tre settimane prima, a metà luglio 2018, ma forse qualche sintomo era già apparso in giugno.
In seguito alla RM ho fatto una visita ortopedica e ricevuto le seguenti indicazioni terapeutiche:
Difosfonal 200 mg. 1 fiala/giorno x 10 gg, poi 1 fiala/settimana x 2 mesi; utilizzare e caricare il piede.
Dopo una quindicina di giorni, non vedendo miglioramenti significativi, inizio a cercare maggiori informazioni e ricevo conferma della diagnosi da uno specialista in reumatologia, con il quale intraprendo percorso terapeutico tramite infusioni di Neridronato, effettuate a settembre/ottobre seguendo lo schema che ha preso il Suo nome. I reumatologi mi consigliano da subito (ultima settimana di agosto) di non caricare il piede, e pertanto di usare le stampelle, e di seguire quest’indicazione fino ad un mese dopo il trattamento. Inoltre, mi è stato prescritta l’assunzione di Calcio Carbonato 1 mg e Vitamina D 100.000 U.I./ml.
Ad oggi, dopo oltre un mese dal termine della terapia farmacologica, se carico il piede avverto ancora un po’ di dolore intorno al malleolo, sia sul lato interno che su quello esterno, dolore che diventa più intenso se l’attività senza stampelle si protrae per 20-30 minuti o più.
Al momento uso ancora le stampelle, perciò non so come sentirei il piede se riprendessi la normale attività (al lavoro svolgo prettamente mansioni in piedi).
Circa un mese fa mi è stato detto che dovrei riuscire ad arrivare alla risoluzione completa del problema entro la fine dell’anno, pertanto Le chiedo conferma o meno di questo.
Le chiedo anche se è normale sentire ancora un po’ di dolore a questo punto del percorso di cura, se le indicazioni ricevute dai reumatologi sono giuste (uso delle stampelle e tenere il piede in scarico) e se sarebbe opportuno fare della fisioterapia (se sì, potrebbe dirmi di che tipo?).
Qualsiasi altra informazione utile è certamente gradita.
La ringrazio molto per l’attenzione, e nella speranza di ricevere una Sua risposta, La saluto cordialmente.
RISPOSTA
Gentile signore,
probabilmente nessuno si è preso la briga di illustrarle quella che è la storia naturale della sua malattia. Avvertire “un po’ di dolore” dopo 30 minuti che carica il piede dopo un mese dal trattamento è da considerarsi un grande successo. Riprenda con cautela e gradualità il carico completo (evitando di camminare su superfici sconnesse) e, ne sono convinto, la sindrome algodistrofica regredirà completamente.
Cordialità.
MVarenna