DOMANDA
Gentile Dottore sono la mamma di un bimbo di 9 anni e mezzo ,operato di megacolo a sei mesi con conseguente stipsi, pesa 31.5 kg, e’ alto 138 cm, ( mangia pochissimo (cotolette di quelle gia’ pronte i negozio ,pasta in bianco latte con plasmon, wurstel ,omogenizz.carne e frutta una volta a settimana a rotazione a scuola mangia pasta e patate,e fagioli,e lenticchie, mai pesce di tanto in tanto qualche bastoncino di merluzzo assume il movicol bustine per la stipsi ), lamenta mal di testa (ha messo gli occhiali) e dice spesso di setirsi stanco, qualche giorno fa per la prima volta ha avuto tachicardia e dolore in petto (all’osp, il tracciato era nella norma hanno detto che sono dolori di natura nevralg) da dicembre regolarmente presenta delle macchioline rosse e pruriginose sul corpo che trattate con tinset scompaiono e poi ricompaiono, ho fatto un controllo degli esami del sangue ma sembra di leggere una schedina mi puo’ aiutare a capire cosa ha il mio bambino? Sider54,85, creat:0.55,acido ur:2.0 , ck. 226,fosf.alc:257 ,fosforo:5.25, ferro :14.45, ft3: 4.44, ft4:1.79,fattori reumat.10.10
Titolo antistreptolisin :328, poi altri rientrano nella norma? Mi puo’ spiegare cosa ha? come posso aiutarlo nell’alimentaz, mangia a scuola) cosa devo curare? Credo l’anemia ,la prego mi aiuti sono molto in ansia,per questo bambino sto soffrendo dal 3 mese di gravid. Per me e’ un bambino particolarm.debole.SI PUO’ CURARE? O SONO PROBLEMI CHE RESTAN PER LA VITA?GRAZIE ANTICIPATAMENTE
RISPOSTA
Gentile Signora,
capisco le sue preoccupazioni, ma non mi è possibile (anche per ragioni medico-legali) affrontare nel dettaglio la situazione clinica di suo figlio, per la quale la consiglierei peraltro di rivolgersi ad un buon centro di gastroenterologia pediatrica, per affrontare, e possibilmente risolvere, sia il problema stipsi che quello o quelli legati al pregresso megacolon.
Non mi neanche possibile dirle se suo figlio ha o meno uno stato anemico, e questo per due ragioni, non di tipo medico-legale: la prima è che mancando negli esami l’emocromo non è proprio possibile capirlo; la seconda, che credo lei abbia trascritto male i risultati, dal momento che c’è almeno una ripetizione (lei scrive “sider” e poi “ferro”, ma sideremia e ferro sono esattamente la stessa cosa…).
Approfitto però dell’occasione per entrare almeno nel merito della crescita di suo figlio e della sua attuale alimentazione.
Suo figlio ha avuto sinora un’ottima crescita, ed è anche perfettamente normopeso. Ciò dovrebbe innanzitutto tranquillizzarla sul fatto che l’intervento subíto a pochi mesi e la patologia da cui era stato affetto non hanno avuto effetti negativi sulla sua crescita.
Questo punto è fondamentale, per quanto sto per dirle ora: l’alimentazione di suo figlio è totalmente sbagliata, ma non nelle quantità, come lei teme (se suo figlio è cresciuto così bene, evidentemente le quantità che mangia sono giuste e sufficienti per lui!), bensì nella qualità: biscotti per la 1^ infanzia, omogeneizzati, wurstel e cotolette pre-impanate, niente pesce… La varietà alimentare di suo figlio è davvero ai minimi termini!
Il mio timore è che voi genitori, presi dall’ansia che non mangi o non mangi abbastanza, siate sempre andati dietro ai suoi capricci e alle sue impuntature, sostenendolo così in questo suo atteggiamento, anziché mostrare fermezza.
Se le cose così sono andate, il mio invito, caldo e pressante, è che voi cambiate rapidamente atteggiamento: dal momento che vostro figlio è cresciuto e cresce bene, smettete di preoccuparvi di “quanto” mangia, e focalizzatevi soprattutto sul “cosa” mangia. Che significa, nella pratica? Significa che voi genitori, e solo voi, decidete che cosa si mangia a tavola, pranzo o cena che sia; vostro figlio ha solo la libertà di mangiare ciò che c’è o rifiutarlo. Se rifiuta, nessuna tragedia, nessuna particolare discussione: semplicemente, mangerà al pasto successivo. …Che, naturalmente, non dovrà essere di dimensioni maggiori per compensare il fatto che al pasto precedente è stato semi-digiuno o anche totalmente digiuno!
Vi avviso subito che, dopo quasi 10 anni di libertà di scelta lasciata a lui, non sarà affatto facile né veloce ottenere dei risultati. Solo la vostra fermezza e calma nell’affrontare il problema potrà consentirvi dei risultati. Ma non c’è dubbio che questo passaggio vada fatto, e vada fatto in fretta!
Tenga infatti conto, gentile Signora, che tra pochi anni, molto probabilmente, suo figlio andrà incontro ad un periodo fisiologico di “neofobia” (rifiuto di alimenti nuovi e spesso di molti di quelli già conosciuti) che è legato all’adolescenza: se si arriva a tale momento con una gamma alimentare già molto ristretta, la situazione può diventare catastrofica.
Perciò agite ora, e agite in fretta!
Un cordiale saluto,
Prof. Andrea Vania – Pediatra