DOMANDA
Dopo anni di convivenza con un uomo separato con una figlia ( che ci ha creato un mucchio di problemi e in ultimo ci ha portati alla separazione …. ) adesso ho conosciuto un altro uomo …… ironia della sorte anche lui ex convivente con una donna dalla quale ha avuto una bambina che attualmente ha 8 anni.
Con lui sto benissimo, inizialmente non ero assolutamente prevenuta nei confronti della bambina, non sono una che esagero in coccole e smancerie, ma la tratto bene e sono disponibile quando ha bisogno di me. Pero’ con il passare del tempo e con il mio affezionarmi al padre ……. ( e anche di lui a me ) mi accorgo che la bambina non mi vuole bene, probabilmente mi vede come un pericolo che puo’ portarle via il papà …….. ( la mamma da subito dopo la separazione convive con un uomo, e la bambina quando è con loro si comporta bene, ha rispetto per il nuovo compagno della mamma…… probabilmente anche perchè là sono tutti un po’ più severi con lei ! )
Il papà invece tende a viziarla abbastanza, per non parlare poi della nonna paterna che vive nella casa accanto a quella del papà che – pur avendo altri nipotini – per questa bambina impazzisce …… forse per consolarla della separazione dei genitori !……..
Io ho un buon rapporto anche con la nonna, anche con lui sto molto bene, a volte vorrei fosse più severo con la bambina e mi facesse rispettare di più …….. ma non voglio fargli grosse pressioni, da un anno e mezzo che stiamo assieme ( NON abitiamo
RISPOSTA
Gentile Megancle,
purtroppo il suo post è arrivato incompleto. Proverò comunque a fare qualche considerazione di carattere generale sul tema da lei proposto, che è effettivamente molto attuale.
Comincerei dal suo scrivere “la bambina non mi vuole bene”: mi fermerei un attimo a rifletterci. Credo infatti sia importante distinguere i comportamenti esteriori della piccola da quello che effettivamente può provare dentro di sè: non è affatto detto che coincidano, anzi! A volte i figli hanno bisogno di mettere alla prova gli adulti di riferimento, di esplorare le loro reazioni, o di provare a mascherare i propri sentimenti per non rischiare di sentirsi feriti.
In situazioni del genere è fondamentale il ruolo del genitore naturale: è l’unico che può porsi da mediatore affettivo ed emotivo, tutelando innanzitutto il benessere del proprio figlio, ma anche aiutandolo ad affrontare la realtà, fatta anche delle esigenze sentimentali degli adulti.
Comprendo il timore di “pressare” troppo il suo compagno, ma le consiglio comunque di affrontare l’argomento: se avete intenzione di progettare un futuro insieme, è bene che possiate da subito condividere queste tematiche, così da esplorare le reciproche posizioni in merito, contrattare eventuali ruoli, potervi fidare l’uno dell’altra e viceversa.
Costruire una vita familiare in cui siano presenti figli non propri è una grande sfida, che può essere estremamente arricchente per tutti i soggetti coinvolti, a patto che ci si diano tempi e modi per imparare a rispettarsi ed affezionarsi.