DOMANDA
Buongiorno Dottore,
grazie in anticipo per il tempo che potrà dedicarmi.
Nel 2008 la mia ragazza all’età di 25 anni è stata ricoverata a causa di una giornata nella quale si esprimeva confusamente, comunicava strani pensieri ed era molto agitata. Dimessa dall’ospedale dopo circa 10gg, dove ha assunto dei farmaci, ha proseguito la sua cura nel tempo. Da allora è seguita da un centro psico sociale e nella fattispecie da uno psichiatra che gli ha dignosticato il disturbo schizoaffettivo. In sostanza non è piu stata male come allora, anzi ha alternano anche periodi senza pastiglia (abilify). Tuttavia ha avuto delle piccole ricadute una volta smessa la terapiva (come prova concordata con lo psichiatra). Ultima crisi una settimana fà. Voglio molto bene alla mia ragazza e le satro sempre accanto ma vorrei capire di più su le cause che possono provocare questo disturbo, oltre naturalmente a quelle fisiologiche. Prima del 2008 ha avuto un forte stress a causa di un aborto voluto (anche se secondo mè fatto più per volontà dei suoi genitori che non per la sua), ed io che anche se contrario non ho potuto oppormi. Ama il suo lavoro ma vive con stress le giornate all’interno dello studio. A due genitori che non parlano tra di loro e che non la spronano a crescere e a prendere decisioni per la sua vita ma che gli mettono paure inutili per qualsiasi cosa. Tutte queste componenti di stress possono aver contribuito a far sorgere il suo disturbo? cambi di vita possono giovarle?
RISPOSTA
Quanto da lei descritto sulla famiglia della ragazza mi conferma sull’importanza di fare un ciclo di sedute di Terapia familiare, importantissima in questi casi. L’Abilify è un ottimo farmaco che va assunto di continuo ( alla dose minima necessaria) tranne che nel caso si pianifichi una gravidanza, nel qual caso, a mio avviso, va sospeso un congruo periodo di tempo prima per tutto il periodo della gravidanza (per il pericolo di malformazioni nel prodotto del concepimento). Per quello che occorre fare come via maestra verso il benessere come formula è semplice: fare cose che vanno verso il suo mondo, che le riempiano l’anima, perché questo rende più forti, più se stessi. Il problema è l’applicazione specifica della formula ai singoli soggetti
Piero De Giacomo
www.pierodegiacomo.it