DOMANDA
Buongiorno…Il mio problema riguarda una orrenda e dolorosa cicatrice che mi e’ venuta fuori dopo una seduta laser per rimuovere un tatuaggio.La cicatrice si trova sul braccio con precisione all’altezza del gomito,un punto particolarmente fastidioso perche soggetta a continui movimenti.sono ormai 6 mesi che combatto questo problema con creme(dermatix,contractubex ecc).. ho anche usato cerotti al silicone,che altro non fanno che dare un po’ di sollievo ma non risolvono affatto la situazione.Mi sono rivolto ad un chirurgo plastico,il quale mi ha consigliato di intervenire con micro iniezioni di corticosteroidi associandovi un laser frazionato c4. Dott Donati vorrei da lei un consiglio su come trattare questa “bruttissima” cicatrice (ipertrofica cheloidea)se conosce qualche specialista a firenze al quale mi possa affidare,oppure in eventualita’ se fosse disponibile potrei venire a Milano per farmi curare personalmente da lei.Sono restio ad affidarmi in mani di qualcuno,visto il bel risultato ricevuto ma leggendo le sue recensioni ho trovato la forza per farlo..Grazie da subito per la sua attenzione le porgo i miei saluti. Manolo
RISPOSTA
Gentile Manolo, la ringrazio innanzitutto per la fiducia accordatami. La problematica che mi presenta non è purtroppo di semplice e immediata soluzione, perchè la formazione di una cicatrice patologica riflette spesso una predisposizione individuale ad una guarigione delle ferite con modalità non ottimali, talvolta scatenata da fenomeni locali quali ad esempio un’infezione ma che può verificarsi anche in assenza di ogni fattore scatenante.
Ne consegue che terapie radicali quali l’escissione chirurgica della cicatrice stessa possono evocare nuovamente lo stesso fenomeno. Ritengo quindi più prudente e corretto agire in prima istanza con una terapia conservativa come ad esempio l’infiltrazione di steroidi locali. Nutro personalmente qualche dubbio in più circa l’utilità del laser in questa fase; l’utilizzo del laser può talvolta in mani esperte e solo in casi ben selezionati coadiuvare l’azione delle infiltrazioni locali. In questa ottica sarebbe opportuno che uno specialista ponesse diagnosi differenziale tra cicatrice ipertofica e cheloide, trattandosi di due entità molto diverse come comportamento biologico e risposta alle terapie; nel caso si trattasse di una cicatrice ipertrofica infatti anche la compressione prolungata può sortire degli ottimi effetti. Per quanto riguarda il professionista cui affidarsi il mio consiglio è di rivolgersi ad uno Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva. A Milano presso l’ Ospedale San Paolo dove presto servizio è attivo un Ambulatorio specifico di Patologia della cicatrizzazione. Sono certa che esistono strutture analoghe nella sua città anche nell’ambito del servizio sanitario nazionale, trattandosi di una patologia e non di un problema meramente estetico. A Firenze sono presenti una Clinica Universitaria e ottimi servizi ospedalieri dove troverà certamente un aiuto esperto.
Sperando di esserle stata utile le invio i saluti più cordiali e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Vera Donati