DOMANDA
Gentile Dott.re le scrivo non per chiederle un consulto ma per farle mille complimenti e piu’ su un libro che lei ha scritto e che ho letto piacevolmente in pochi giorni. “Cosa sognano i pesci rossi “.
Da persona malata (non di una patologia cosi’ grave ) mi sono riconosciuta in ogni sentimento del suo personaggio e ho riconosciuto ,con mio grande rammarico, la realtà della medicina e di molti che ci lavorano dentro.
Solo chi finisce in malattie lunghe e spesso senza cure esistenti riesce a scoprire questa triste realtà (a parte gli operatori ovviamente).
L’ammiro per il suo coraggio di avere scritto un libro di cosi’ grande autocritica e penso che ogni medico dovrebbe leggerlo e rifletterci prima di cimentarsi in tal “mestiere”. Io nel mio piccolo regalerò il libro ad un medico a cui tengo particolarmente e a cui faccio però un ‘immensa fatica a farle capire che prima di essere una paziente sono una persona , forse con il libro capirà meglio.
Le chiedo scusa se l’ho disturbata ma ci tenevo proprio a ringraziarla per aver scritto un libro cosi’ corrispondente alla realtà che pochi conoscono (da fuori ). Distinti saluti
RISPOSTA
La ringrazio molto per l’apprezzamento.
Cari saluti a lei