DOMANDA
Buongiorno,
A seguito di rinite allergica stagionale comparsa 10 anni fa, ho effettuato test allergologici a seguito dei quali, sono risultato allergico a graminacee ed, in misura minore ad altri pollini; da allora ho assunto un vaccino per le graminacee fino al 2008 e dal 2006 ad oggi sto assumendo un’altro vaccino per l’ambrosia; l’allergologa che mi segue su mia proposta (visto il leggero miglioramento), mi ha fatto sospendere quello per le graminacee (scrivendo sul referto tra l’altro che l’ho sospeso di mia iniziativa) facendomi continuare quello per l’ambrosia. Negli ultimi 2 anni, nel periodo di maggio-settembre (corrispondente alla pollinazione delle graminacee) ho avuto un aumento di rinite allergica tale da chiedermi se tale sospensione ha un significato (al di la dei valori dell’immunoglobulina in calo) nella ricomparsa di tale sintomatologia.
Altresi mi chiedo, visto che effettuo controlli annuali (esami del sangue, provocazione nasale, spirometria) quanto durerà questa somministrazione di vaccino (che tra l’altro è abbastanza costoso) e quali siano le statistiche in letteratura circa il loro l’impiego o meno in termini di benefici e prevenzione di altre patologie (asma ecc)
1) La risoluzione del problema allergia è definitiva dopo l’utilizzo dei vaccini (per il periodo indicato)? E’ altresi scongiurato il rischio di asma?
2) Che significato assume la riduzione dell’immunoglobulina in concomitanza di un peggioramento dei sintomi allergici?
3) Che giudizio ha in
RISPOSTA
Gentile Lettore,
è molto difficile risponderle sulla base dei dati che mi comunica perchè fondamentalmente non ho idea, ma neanche lei, del suo profilo molecolare. Questo è l’unico che permette di definire correttamente la scelta del trattamento da eseguire.
Inoltre il suo periodo sintomatologico primaverile-estivo è dovuto alla continuità di esposizione a diversi pollini perchè le graminacee non sono presenti in estate piena.
I vaccini per l’allergia hanno i seguenti obiettivi:
a) impedire la progressione dei sintomi es. comparsa dell’asma
b) far regredire i sintomi più gravi es. risolvere l’asma se prsente, ridurre la rinite e la congiuntivite
c) ridurre l’uso dei farmaci sintomatici es. antistaminici, broncodilatatori, steroidi
d) portare alla scomparsa dei sintomi almeno in presenza di concentrazioni media di allergene, considerando la presenza di possibili sintomi anche alla fine del vaccino in situzioni di marcata esposizione all’allergene
e) avere efficacia anche dopo la sospensione del trattamento in opposizione ai farmaci che non sono in grado di ottenere questo risultato.
Quanto su detto deve essere ottenuto in un periodo di tempo non superiore a 3 anni. Se non si ottengono risultati il paziente è considerato un non-responder ma questo si può verificare anche prima del terzo anno.
Le consiglierei di fare una verifica diagnostica con il test ISAC in modo da verificare con l’allergologo tutti i punti su detti.
Saluti
Adriano Mari
PS: non tutte le domande alla fine della email sono leggibili.