DOMANDA
Buonasera Dottoressa le vorrei chiedere una Delucidazione su un mio dubbio.
Io negli ultimi mesi soffro d’ansia e di attacchi di panico che mi causano a volte della tachicardia.
Vorrei sapere eventuali rischi di avere appunto la tachicardia quando uno ha 2 le problematiche che ho appena indicato.
Ps. premettendo che il mio cuore e’ perfettamente sano, dato che ho fatto 2 elettrocardiogramma completi nelle ultime settimane e non ho mai rinscontrato nulla di negativo ne’ in quelle occasioni ne’ in passato.
Mi scuso della domanda che magari puo’ sembrare sciocca pero’ ieri ho sentito parlare un mio amico (anche lui con le mie stesse problematiche), che ha detto che i dottori lo tengono tutto il giorno sotto medicinali (penso ansiolitici) perche’ lui ha praticamente la paura di avere la tachicardia ed in pratica che possa essergli fatale (nonostante abbia un cuore perfettamente sano).
Mi chiedo se la sua e’ una paura concreta o no.
La ringrazio cordialmente in anticipo della risposta.
RISPOSTA
Buongiorno,
la tachicardia è un’accelerazione del battito cardiaco (x i criteri clinici la frequenza deve essere suoeriore a 100 battiti al minuto) e può originare in diversi punti del sistema elettrico cardiaco.
Quella più comune (sinusale) non è pericolosa e può essere la conseguenza fisiologica a stimoli disparati, dalla corsa, alle emozioni, alle interferenza di sostanze eccitanti quali la caffeina e la nicotina e ad un aumento dell’adrenalina circolante come avviene quando ci spaventiamo e quindi anche durante un attacco di panico.
Ci sono anche situazioni extracardiache che possono favorire l’insorgenza della tachicardia, la più comune delle quali è quella legata ad un eccessivo lavoro da parte della tiroide (ipertiroidismo).
Da quello che mi scrive non penso che la tachicardia di cui lei è affetta e quella che mi descrive nel caso del suo amico, possa crearle problemi.
il trattamento con ansiolitici, agendo sulla reale causa della tachicardia, in questi casi, può essere risolutore.
Una volta esclusa una tachicardia secondaria ad un ipertiroidismo (nel qual caso va trattato quest’ultimo), ritengo che lei possa dormire sonni tranquilli.
Mi auguro di essere stata sufficientemente chiara, in caso avesse ulteriori dubbi rimango a sua disposizione.