DOMANDA
Buonasera Dottore,
volevo chiederVi alcune informazioni. Sono un ragazzo di 30 anni, sto vivendo un periodo di ansia e stress incredibile, ho avuto un rapporto a rischio a fine luglio 2015 (rapporto anale parte insertiva con rottura profilattico) e altri rapporti orali attivi senza eiaculazione nella mia bocca a fine settembre, dopo 20 giorni dal mio ultimo rapporto a rischio ho effettuato in un poliambulatorio privato una pcr quantitativa un test chemiluminescenza hiv che poi ho ripetuto a 40 60 90 120 e 5 mesi sempre nel poliambulatorio privato.
Dopo 20 giorni dal mio ultimo rapporto a rischio soffro di una fastidiosissima linfoadenopatia generalizzata (collo ascelle braccia nuca e ginocchia) dolente e con linfonodi palpabili al collo e sopra la clavicola,ecografia ai linfonodi: regioni ascellari inguinali e laterocervicali allo stato di tumefazioni inferiori a un cm..
Ab anti EB-VCA 163 U\ml inferiore a 20 negativo superiore a 20 positivo
Ab anti EB-VCA 1,1
IgM 0,3 UA/ml. Positivo:>1,1
Potrebbe essere stata una mononucleosi a provocarmi questi linfonodi ingrossati e dolenti ovunque? Senza febbre ma stanchezza e dolori muscolari e lingua patinata.. E ancora sto male.. Chiedo scusa se vi ho disturbato ma capite la mia ansia.. Dopo 100 giorni ho eseguito anche test sifilide,epatite b ,epatite c.
Ancora grazie
RISPOSTA
caro lettore, i test che ha effettuato e che sono risultati negativi, devono tranquillizzarla rispetto all’infezione da HIV, sempre che poi, però, non abbia avuto altri rapporti a rischio. La linfoadenopatia laterocervicale può essere determinata da molte altre cause, inclusa una mononucleosi. Il titolo anticorpale antiEBV che ha avuto, non è elevatissimo come da infezione acuta, ma potrebbe essere, invece un titolo in discesa, in fase di guarigione dell’infezione. Si faccia monitorare la linfoadenopatia dal suo medico, e stia tranquillo per quel che riguarda l’HIV, sempre però, ripeto, che non abbia avuto altri rapporti a rischio durante l’esecuzione dei test.
Un cordiale saluto
n.a.