Risonanza magnetica

    DOMANDA

    Gentillissimo Dottore le chiedo un parere su questa risonanza magnetica, ricordo che ho avuto una distorsione a 16 anni ed un’altra mezza distorsione6 mesi fa, visto che gli integratori e antinfiammatori sono palliativi cosa posso fare? La risonanza dice: Il LCA appare in sede, ispessito edematoso, con affastellamento dele proprie componenti fibrose, reperti suggestivi per lesione parziale. Concomita verticalizzazione dell’asse femoro tibiale con discreto edema della spongiosa ossea subcondrale della porzione posteriore del piatto tibiale e del condilo femorale esterno.
    Note di meniscosi del corno posteriore del menisco interno.
    Non evidenti significative alterazioni morfologiche e di segnale del menisco esterno, del LCP e dei collaterali.
    La rotula é al grado di flessione consentita dall’indagine con asimmetria congenita della cavita trocleare. Ridotto di spessore il retinacolo parelare interno. Nella norma il tendine rotuleo e quadricipitale. Minima quota di versameento endoarticolare. Cordiali Saluti

    RISPOSTA

    Ritorno a risponderle in quanto non sembra sia stata inviata la precedente e pertanto mi scuso se dovesse averla comunque ricevuta.
    Non so la sua età e a quanto pare non parla di una evenienza traumatica acuta e pertanto l’aspetto edematoso e rigonfio del Lca sono riferibili a traumatismo passato e naturalmente per la sua tenuta la rimetto ad una valutazione specialistica, importante anche per escludere che la sofferenza edematosa dei condili femoro-tibiali esterni non sia da attribuire ad una algodistrofia( processo ischemico osteocondrale) per la quale potrebbe essere importante oltre al riposo,anche una terapia farmacologica infusiva( difosfonati o aledronato).

    Arturo Guarino

    Arturo Guarino

    Direttore della struttura complessa di traumatologia dello sport all’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano. Nato a Torre Annunziata (Napoli) nel 1955, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1980 all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi poi in ortopedia e traumatologia e in medicina dello sport. Dal 1991 al 1994 è stato medico sociale dell’Inter.
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