RISONANZA MAGNETICA APERTA

    DOMANDA

    5 anni fa ho subito un intervento di isterectomia totale per un tumore benigno ma raro (emangiopericitomatosi). Periodicamente devo fare una risonanza magnetica per controllo. La risonanza magnetica aperta per addome superiore e inferiore è attendibile come quella chiusa? Mi potrebbe indicare un centro dove fanno la risonanza magnetica aperta in Puglia? Altrimenti sono disponibile anche a spostarmi.Mi hanno parlato del centro medico di Monselice (PD)..La potenza tesla che cosa è? Cosa ne pensa? Sicura di un positivo riscontro saluto cordialmente.

    RISPOSTA

    La Risonanza Magnetica è un esame che sfrutta l’intensità di un campo magnetico per produrre immagini. L’intensità del campo magnetico si misura in Tesla. Maggiore è questo valore più veloce è l’esame e più dettagliate sono le immagini. Con le macchine di risonanza magnetica di tipo chiuso, quelle con il tubo per intenderci, si ottengono valori di campo da 0,5 a 4,7 Tesla. Con quelle aperte i valori sono invece tra 0,2 e 0,5 Tesla. E’ ovvio quindi che tra macchine chiuse e macchine aperte vi sia una differenza tecnologica enorme che si traduce direttamente sulla qualità delle immagini prodotte. Ma il problema è più complesso perchè la qualità finale delle immagini dipende moltissimo anche dal software aggiornato delle macchine.
    In pratica con una macchina aperta da 0,5 Tesla di ultima generazione si possono ottenere risultati nettamente migliori rispetto ad una macchina vecchia chiusa da 0,5 – 1 Tesla.
    A parità di modernità le macchine aperte vanno benissimo per lo studio delle piccole parti: quindi mani, avambraccia, gomiti, braccia, spalle, piedi, gambe, ginocchia e anche cranio.
    Per zono più estese e profonde come addome e pelvi le macchine aperte sono meno attendibili di quelle chiuse ed il divario aumenta se è necessario eseguiire l’esame con mezzo di contrasto. Nel suo caso specifico l’obiettivo è ricercare piccole lesioni per una diagnosi precoce di eventuale recidiva e questo comporta anche l’uso del mezzo di contrasto e di tecniche speciali di risonanza magnetica (diffusione, perfusione ecc) possibili in modo valido solo con macchine da almeno 1.5 Tesla di intensità di campo ed ovviamente chiuse. L’esame è ovviamente un pò fastidioso, ma spesso consente diagnosi che salvano la vita !
    Quanto alla disponibilità in Puglia di macchine idonee per il suo quesito clinico credo non sia difficile reperirle, magari in ambiente universitario o in istituzioni famose in tutta Italia.
    Spero sia stato esaustivo
    Cordiali saluti

    Paolo Campioni

    Paolo Campioni

    Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica di Roma, dove si è specializzato in medicina nucleare e in radiologia (indirizzo radiodiagnostica). È professore di diagnostica per immagini e radioterapia all’Università di Ferrara e lavora presso l’Arcispedale S.Anna di Ferrara-Cona.
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