DOMANDA
Dott. Bazzocchi, Le chiedo un consulto, un consiglio perchè non so fino a che punto peroccuparmi, essendi io ignorante in materia.
Oggi ho ritirato il mio referto e mi chiedo sempre perchè Voi medici usate tutti termini specifici che di certo non aiutano, e ciò che mi preoccupa è il testo del referto appuno: in corrispondenza della diafisi tibiale del terzo-prossimale si apprezza una formazione centrale, ben delimitata da un’orletto sclerotico marginale, di cm 2,6 di diametro longitudinale che appare ipointensa nelle sequenze T1 pesate e iperintensa nelle sequenze T2 e STIR, all’interno della quale sembrano apprezzarsi puntiformi calcificazioni.
la formazione presenta caratteri di benignità, con apetti in prima ipotesi compatibili con encondroma.
Ecco…mi aiuti a capire cosa ho in questo benedetto ginocchio..
La ringrazio sin d’ora e nell’attendere Sua risposta Le porgo Distinti Saluti.
Romina
RISPOSTA
cara Romina,
devo convenire con lei sulla cattiva comunicazione esistente fra medici e pazienti.
Da un punto di vista tecnico il referto sembra corretto ( naturalmente dovrei vedere le immagini) e riporterebbe una diagnosi di encondroma. Si tratta di un tumore benigno a lenta o nulla evoluzione, che solo in caso di accrescimento progressivo andrebbe operato. naturalmente la diagnosi dovrebbe essere sicura.
Le suggerisco di rivolgersi ad un centro specializzato tipo l’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna.
Ad ogni buon conto rimane il problema della comunicazione medico-paziente che è stata insufficiente. Se è interessata ad approfondire l’argomento può andare sul sito Pubmed che trova con google, mettere come parole chiave il mio cognome con la iniziale del nome e le verranno le mie pubblicazioni. Fra quelle del 2012 ce n’è una sulla comunicazione ( è in italiano e in inglese). Può provare a scaricarla . Se non ci riuscisse perchè la Springer esige il pagamento, mi scriva all’indirizzo della mia azienda ospedaliera ( Udine) che troverà nel sito dell’Ospedale e le invierò una copia.